Cronache

Scuola, un altro decreto senza merito

Varata la norma sull'istruzione: debole su ricerca e meritocrazia. E finanziata solo se aumenta il consumo di alcol

Scuola, un altro decreto senza merito

Roma - Il Merito? Ancora una volta accantonato. La Ricerca? Penalizzata. La copertura finanziaria? Si basa sulla speranza che nonostante l'aumento dei costi si consumino più birra ed alcolici. L'aula di Palazzo Madama ieri ha licenziato obtorto collo il dl istruzione con 150 voti favorevoli da parte della maggioranza (Pd, Pdl, Scelta Civica), 15 voti contrari della Lega Nord e 61 astenuti tra M5stelle e Sel.

Nonostante il decreto sembrasse non convincere pienamente nessuna forza politica è passato di «necessità» e senza modifiche per evitare che decadesse. In quasi tutti gli interventi i senatori hanno lamentato l'impossibilità di apporre modifiche in tempi così ristretti, puntando il dito contro la Camera che ha trattenuto il provvedimento troppo a lungo. Critiche sul metodo ma anche nel merito sono arrivate dalla stessa relatrice del provvedimento, Stefania Giannini di Scelta Civica, che ha stigmatizzato l'eccessivo rinvio della definizione di molte norme ai provvedimenti attuativi, difficile dunque valutarne l'efficacia. Censurata soprattutto la scelta di trovare qualche euro in più per l'istruzione attraverso l'aumento delle accise sugli alcolici. Insomma un invito agli italiani a bere di più per avere più istruzione. Niente sigarette però perché il dl contiene il divieto assoluto di fumo nelle scuole anche negli spazi aperti. Vietate pure le sigarette elettroniche ma negli spazi chiusi.

Il punto debole della copertura finanziaria è stato evidenziato dal senatore del Pdl, Riccardo Mazzoni. «Siamo contrari al meccanismo dell'aumento delle accise -dice Mazzoni, che oltretutto deprime i consumi e colpisce l'impresa. Non solo. Su circa 400 milioni complessivi di finanziamento 107 vanno alla stabilizzazione dei precari e oltretutto sono stati tagliati fondi destinati alla ricerca. Avremmo preferito una ripartizione più equa che premiasse il merito». E invece proprio i fondi per il merito destinati alle Università virtuose, 41 miliardi, non sono stati assegnati. Ma allora a che cosa è servito il lavoro dell'Agenzia nazionale di valutazione universitaria? Mazzoni sottolinea l'importanza di aver ripristinato il bonus maturità per gli esclusi di quest'anno. «Non si cambiano le regole a corsa iniziata come aveva fatto il governo», conclude.

Nonostante le tante perplessità il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza assicura che il dl rappresenta un'inversione di tendenza grazie ai finanziamenti destinati al Welfare dello studenti. Ci sono 100 milioni di euro per le borse di studio degli universitari dal 2014 e si tratta di uno stanziamento consolidato; 15 milioni di euro per il wireless nelle secondarie; altri 15 per sostenere le spese di trasporto per i disabili; 3 milioni per i premi destinati agli studenti delle scuole di Alta formazione artistica, musicale e coreutica. E ancora 8 milioni in due anni per l'acquisto di testi da parte delle scuole da dare in comodato d'uso agli alunni provenienti da famiglie in difficoltà economiche. Per contrastare l'abbandono scolastico si stanziano altri 15 milioni per attività di didattica integrativa e prolungamento dell'orario per gli studenti che faticano a mantenere il passo con gli altri. Si punta a potenziare l'orientamento per gli alunni delle medie e delle superiori con 6,6 milioni di euro. Altri 13,2 milioni vanno al potenziamento dell'insegnamento della geografia e della geografia economica. Previsto anche l'accesso gratuito ai musei per i docenti e uno stanziamento di 3 milioni di euro per finanziare progetti nei musei e nei siti di interesse storico-artistico.

Via libera alla definizione di un piano triennale di immissioni in ruolo del personale docente e non per il 2014/2016: 69.000 docenti e 16.000 Ata. Autorizzata l'assunzione di 26.000 docenti di sostegno a tempo indeterminato.

Fondi in arrivo infine per l'edilizia scolastica (circa 600 milioni in due anni) e mutui trentennali a tassi agevolati per gli investimenti.

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