Guerra in Israele

"Dalla stessa parte". L'uscita pro-Palestina che imbarazza il Pd

Polemica sulla storia Instagram di Mia Diop, fedelissima di Schlein e membro dell'assemblea nazionale del Pd, che non aveva condannato Hamas. Poi si difende: "Enorme strumentalizzazione"

"Sempre dalla stessa parte". L'uscita pro-Palestina della dem che imbarazza il Pd

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"Sempre dalla stessa parte". L'uscita pro-Palestina della dem che imbarazza il Pd

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La guerra scatenata dall'attacco di Hamas a Israele continua a mandare in imbarazzo una certa sinistra italiana. Con il passare delle ore continuano ad arrivare immagini drammatiche, dando conto di un bagno di sangue con tanto di crudeltà ai danni di bambini, donne e anziani. Neonati decapitati e famiglie massacrate: un orrore nei kibbutz. Di fronte a tutto ciò il fronte rosso balbetta, dall'utilizzo delle parole (c'è chi non la chiama organizzazione terroristica) alle bandiere (Roma e Milano non hanno voluto esporre solo quella bianca e blu). A tutto ciò si aggiunge la bufera che nelle ultime ore ha creato non poco disagio nel Partito democratico sul fronte del conflitto in Medio Oriente.

Al centro della bufera è finita Mia Diop, membro dell'assemblea nazionale del Pd, a causa di un'uscita pro-Palestina esplicitata attraverso una storia sul proprio canale Instagram in cui inizialmente non veniva effettuata alcuna condanna nei confronti di Hamas. "Sempre dalla stessa parte", ha scritto la ragazza di 21 anni. Da contorno fa una bandiera con su scritto Antifascismo - Antisionismo. Una serie di circostanze che ha sollevato un polverone all'interno del mondo dem toscano su una questione di attualità che giorno dopo giorno mette in luce i suoi lati più macabri.

L'uscita su Instagram ha innescato diversi malumori, provocando forti polemiche su quello che ormai è diventato un vero e proprio caso nella politica del nostro Paese. E dal Partito democratico locale sono stati avanzati sconcerti, registrando malumori e mettendo nel mirino quella che per alcuni è stata un'ambiguità nella presa di posizione. In effetti in molti si sono interrogati sul suo intervento, visto che in una prima fase non vi era stata una condanna verso il blitz di Hamas.

Solamente dopo Mia Diop, che viene definita fedelissima di Elly Schlein, ha scelto di fare chiarezza puntando il dito contro quella che a suo giudizio rappresenta una "enorme strumentalizzazione". L'astro nascente livornese del Pd ha specificato che la sua storia su Instagram si riferiva a una manifestazione politica avvenuta il giorno prima dell'aggressione di Hamas. "Condanno con sdegno senza se e senza ma l'attacco terroristico di Hamas che ha portato alla morte di centinaia di vittime innocenti. Quello che è successo non fa certo bene alla causa palestinese e non fa altro che acuire le tensioni in un'area già martoriata", ha aggiunto.

Per la giovane esponente del Partito democratico il suo messaggio è stato utilizzato in maniera distorta rispetto alla realtà. A tal proposito non ha fatto mancare un accenno di polemica tutta interna alla galassia dem, che ancora una volta si mostra spaccata tra riformisti e progressisti: "Questo tentativo di screditarmi viene compiuto direttamente da una parte del partito ai danni di un'altra e comunque da parte di persone mature contro una ventunenne, senza che mi sia stato chiesto nulla".

Al di là del singolo caso appare evidente come una certa sinistra continui a non assumere una postura solidissima, forse troppo impegnata nel rincorrere il Movimento 5 Stelle. L'ipocrisia del fronte rosso ha toccato persino l'ambito del linguaggio e delle bandiere.

Come si può provare tanto imbarazzo solamente di fronte all'esposizione di un vessillo per mostrare solidarietà verso una realtà brutalmente aggredita? Misteri di cui solamente la sinistra conosce risposta.

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