Il podio

Il sit in di Schlein, il ricatto di Tavares, l'antagonista Lo Russo: ecco il podio dei peggiori

L'assurda campagna della leader dem in difesa di Repubblica e Report è un boomerang. Stellantis minaccia il governo. E il sindaco di Torino legalizza il centro sociale Askatasuna. Ecco i peggiori della settimana

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Elly Schlein inizia la corsa verso le elezioni europee con un terzo posto sul podio dei peggiori. Questa settimana una medaglia di bronzo non gliela toglie nessuno dopo l'assurda crociata "in difesa della Rai, del servizio pubblico e della libertà di informazione". Appuntamento a viale Mazzini il 7 febbraio sotto i vessilli di Repubblica e di Report. La leader dem chiama a raccolta tutte le sinistre ma alla festicciola si ritrova da sola. Persino Giuseppe Conte la lascia con il cerino in mano. Che figuraccia! È l'ennesimo flop politico di una leader che non riesce ad azzeccarne una. Non bisogna dunque meravigliarsi se nemmeno i suoi la vogliono. L'ultima rilevazione Swg è una sentenza: il 72% degli elettori di centrosinistra ritiene inopportuna la sua candidatura alle europee.

A proposito di Repubblica... ricordate quando accusava Giorgia Meloni di svendere l'Italia e la premier, in tutta risposta, li invitava a guardarsi in casa? Ebbene in casa Stellantis hanno definitivamente gettato la maschera. In una recente intervista a Bloomberg il ceo Carlos Tavares ha detto perentorio: "Se non si danno sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli stabilimenti italiani". Che l'elettrico si stia rivelando un flop colossale è ormai cosa nota ma minacciare il futuro degli stabilimenti di produzione delle automobili in Italia suona più come un'intimidazione, se non come una dichiarazione di guerra al governo. Del tipo: niente soldi? E allora noi delocalizziamo la produzione in altri Paesi (come se non lo avessero già fatto!). Per questo ricatto Tavares si becca il secondo posto del podio.

La medaglia d'oro questa settimana tocca invece al sindaco di Torino Stefano Lo Russo che insieme alla sua giunta rossa legalizza il centro sociale Askatasuna. Dicono che lo vogliono far diventare un "bene comune" per tutta la città. Eppure le azioni eversive degli antagonisti che lo frequentano, come le conosciamo molto bene noi, dovrebbero essere note pure a loro. Lo scorso dicembre durante un processo la Corte Cassazione ha parlato di "lotta armata". Legalizzare Askatasuna significa arrendersi all'illegalità, all'abusivismo e soprattutto alla violenza politica. Purtroppo Lo Russo non è l'unico sindaco dem a coccolare i centri sociali.

A Roma, nell'approvare il Piano casa, il sindaco Roberto Gualtieri ha salvato occupazioni storiche come l'ex caserma di via del Porto Fluviale, lo Spin Time e il Metropoliz. Tutto in barba ai cittadini perbene!

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