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"Soumahoro? Caso montato perché è nero". E Giletti s'infuria in diretta

L'avvocato Prado la spara grossa: "Il caso è stato montato perché è nero". Il conduttore di Non è l'arena sbotta: "Si vergogni, cosa mi importa se è bianco o giallo?"

"Soumahoro? Caso montato perché è nero". E Giletti s'infuria in diretta

Il caso Aboubakar Soumahoro? È finito al centro della bufera mediatica perché "è nero". È questa la tesi sostenuta dall'avvocato Iuri Maria Prado che, ospite di Non è l'arena su La7, ha espresso il proprio punto di vista in merito agli ultimi sviluppi politici che hanno coinvolto l'italo-ivoriano. Le sue parole hanno innescato la furibonda reazione di Massimo Giletti e degli altri interlocutori in studio che, al di là delle singoli opinioni personali, hanno preso le distanze da quanto dichiarato da Prado.

L'avvocato non ci ha girato attorno e ha usato parole dirette: "Il caso è stato montato perché questo è un negro, questa è la realtà. Non un nero, ma un negro. Perché la cosa che non si riconosce in questo Paese è che un nero, uno con la pelle nera, non è come un bianco o un giallo: molto spesso, per molti nel nostro Paese, un nero è un negro".

L'uscita di Maria Prado ha fatto infuriare Massimo Giletti, che ha voluto replicare in maniera dura e animata alle accuse arrivate. Una reazione comprensibile, visto che è stata avanzata la teoria secondo cui in Italia ci si occupa così attentamente della vicenda Soumahoro solo per il colore della pelle: "Si vergogni, come fa a dire una cosa del genere? Ma a me cosa importa se è nero, bianco o giallo? Non si può dire una roba del genere".

L'avvocato però non ha perso l'occasione per rivendicare la sua posizione: "Importa, importa, importa... Ma come non si può dire? Io la dico eccome". I contorni della questione della cooperativa poggiano su una domanda ben precisa: dove sono finiti i soldi destinati ai migranti? Su questo punto il conduttore di Non è l'arena è stato molto diretto e non le ha mandate a dire: "Bisogna capire se i soldi italiani vanno a finire in Ruanda, a fare i resort. Mi permetta che mi incazzo un po' come italiano o no? Mi posso incazzare un po'?".

Sulla vicenda ha preso parola anche Elisabetta Gardini, deputata di Fratelli d'Italia, che ha ribadito la posizione garantista del partito e ha rinnovato l'auspicio di fare chiarezza il prima possibile. L'esponente di FdI ha inoltre respinto al mittente la tesi del colore della pelle come motivo del caso mediatico.

"Sono delle persone di colore che hanno denunciato di essere tenute al freddo, senza mangiare, senza vestiti, senza riscaldamento, senza acqua calda, senza essere pagati", ha fatto notare.

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