Il podio

Soumahoro l'anti italiano, i francesi ipocriti, gli stonati del Primo maggio: ecco il podio dei peggiori

Soumahoro vola all'Onu a infangare l'Italia e gli italiani. Il governo Macron blinda Ventimiglia e accusa la Meloni di non saper gestire i migranti. E poi Rovelli, Saviano & Co che stonano. Ecco i peggiori della settimana

Soumahoro l'anti italiano, i francesi ipocriti, gli stonati del Primo maggio: ecco il podio dei peggiori

Prima di iniziare col podio non possiamo non dare un premio extra. Una sorta di riconoscimento alla carriera. La stelletta da appiccicare sul vestito va a Michela Murgia. Che è coraggiosamente scesa in campo per difendere Elly Schlein dall'attacco violentissimo delle destre. "Ma quale radical chic?", ha urlato sui social facendole scudo da chi canzonava la segretaria dem per la coltissima intervista rilasciata a Vogue. "Non può essere radical chic una che non sa cos'è Lalique". Fermatevi un secondo e immaginate: la Murgia, comodamente in viaggio sul celeberrimo Orient Express, messaggia con l'amica Elly. Di confidenza in confidenza, le scrive: "Ti dico solo che anche il sapone in bagno è dentro a dispenser di Lalique". Quindi le invia la foto di un contenitore della famosa cristalleria di lusso parigina. "Cos'è?", replica l'ex sardina. Ecco la prova! Trovata! Non sa cos'è Lalique, ergo non può che essere una donna del popolo. Già col suo trench sartoriale armocromaticamente armonizzato con il sudore del popolo italiano. Un po' come le pochette dell'avvocato del popolo, Giuseppe Conte.

Ma veniamo al nostro podio dei peggiori. Sul gradino più basso torna di prepotenza Aboubakar Soumahoro! In crisi di visibilità, dopo lo show in stivali di gomma davanti a Montecitorio, è volato a Ginevra per parlare alle Nazioni Unite a sputta... ops, scusate il turpiloquio, infangare l'Italia. "Siamo nel 2023, ma sembra di fare un balzo di 100 anni e tornare nel contesto di quel buio ventennio", ha detto. Poi ha incolpato il premier Giorgia Meloni e il suo governo di attuare "politiche razzializzanti". Avete letto bene: r-a-z-z-i-a-l-i-z-z-a-n-t-i. Vi starete chiedendo: ma cosa vuol dire? Boh! Ma potete scommetterci: il neologismo potrebbe entrare a pieno diritto nella vulgata dei talebani dell'accoglienza. Ad ogni modo, all'Onu, Soumahoro si è anche vantato del fatto che grazie a lui è avviata una riflessione e ha invitato a Roma "tutti coloro che Resistono quotidianamente contro l'avanzata dei razzismi delle destre estreme". Ecco formata la nuova resistenza.

Veniamo al secondo posto. Medaglia d'argento ai francesi che ciclicamente, quando devono cavarsi dagli impicci interni, sputano fango su di noi. Questa volta è stato il ministro degli Interni Gerald Darmanin a farla fuori dal vaso. Giovedì scorso ha, infatti, accusato la Meloni di "non essere in grado di risolvere i problemi migratori". Certo se non ci fossero Paesi, come la stessa Francia, che non solo se ne infischiano del problema, ma che addirittura in modo ipocrita lo scaricano sulle nostre spalle, forse non ci troveremmo da almeno dieci anni in perenne emergenza. Quelli che a Parigi ci fanno la morale sono gli stessi che non più di una settimana fa hanno deciso di blindare ulteriormente la frontiera di Ventimiglia e i valichi alpini, quelli che nottetempo abbandonano i clandestini nei boschi del Piemonte e che malmenano i passeggeri che passano i confini in treno. Una vera vergogna! Ha fatto benissimo il ministro degli Esteri Antonio Tajani ad annullare la visita a Parigi.

Di vergogna in vergogna arriviamo al primo posto del podio di questa settimana. Lì ci troviamo gli stonati del Primo maggio. Altro che Concertone, la sinistra suona sempre la solita nota. E ormai gli italiani ne hanno le orecchie piene. Su e giù dal palco il solito triste show. Il fisico Carlo Rovelli che attacca (senza contraddittorio, ovviamente) il ministro alla Difesa Guido Crosetto. E poi il solito Roberto Saviano che si è messo a pontificare contro "l'orrore del profitto, dell'occupazione, della fatica". In pratica un elogio sperticato al fancazzismo! Per non parlare di Maurizio Landini, Giuseppe Conte ed Elly Schlein che hanno deciso (che coraggio!) di scendere in piazza contro un governo che... rullo di tamburi... taglia le tasse alle fasce più deboli. Non c'è che dire. Sono i numeri uno: i numeri uno..

. del podio!

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