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Storace: "Gli ex An vengano con noi, rifondiamo la destra"

L'appello: "Nuova forza con Polverini o Meloni leader. E Bin Loden a casa"

Storace: "Gli ex An vengano con noi, rifondiamo la destra"

«Staccare la spina al governo di Bin Loden». È questo «l’invito» che il segretario della Destra, Francesco Storace, urlerà sabato alle 14 nel corteo che si snoderà a Roma da Piazza della Repubblica a Piazza Bocca della Verità.

Onorevole Storace, perché questa manifestazione?
«Perché c’è un grande disagio che non viene rappresentato. Qualunque sondaggio indica che il 50% degli elettori non vuole più votare, non sopporta questo governo e questa classe politica».

Qual è il messaggio che vuole trasmettere?
«Ribadiremo il nostro no a un governo di banchieri e tecnici che non abbiamo scelto e torneremo a chiedere al Pdl di staccare la spina all’esecutivo».

Come sono i suoi rapporti con Berlusconi e Alfano?
«Cordiali, Berlusconi l’ho visto la settimana scorsa, Alfano l’ho sentito stamattina. Ma non ne condivido la linea. Forse Berlusconi non poteva staccare la spina a novembre. Ma oggi di fronte a un governo che alza le tasse, fa liberalizzazioni fasulle e non colpisce i monopoli non ha un solo motivo per continuare ad appoggiarlo».

Lei vorrebbe il ritorno del centrodestra?
«Il mio auspicio è ricomporre la frattura tra Berlusconi e Bossi e ricreare la Casa delle libertà, un esperimento felice. Ma mi sembra di capire che oggi quelli che stanno in Parlamento hanno troppa paura di non essere rieletti e per questo rischiano, con le riforme che si apprestano a fare, di cancellare il bipolarismo e tutta l’eredità positiva del berlusconismo».

Il governo Monti apre spazi interessanti per voi. A cosa puntate?
«Vogliamo ripartire chiamando gente di destra. Se sabato ci saranno bandiere del Pdl saranno le benvenute. Vogliamo dire con forza che la destra non è finita con la diaspora finiana. E che non è possibile che tra i possibili leader, Alfano, Casini, Maroni, non ce ne sia uno proveniente dalla nostra storia».

Lei non crede nella costituente popolare.
«Mi sembra che coloro che vogliono formarla di “popolare” non abbiano molto. Ora va di moda questa corsa verso il centro ma possiamo spacciare come novità i ragazzi dell’83, ovvero Fini, Casini e Rutelli, quelli delle Maldive, quelli che da 30 anni, dal 1983 appunto, stanno in Parlamento? Oppure Pisanu che sta lì dal ’72? Ma per favore!».

Vuole trasformare La Destra nella nuova An?
«Noi possiamo essere una casa che accoglie o possiamo tranquillamente costruire una casa nuova. Basta che non sia una casa a Montecarlo».
E lei vorrebbe guidare questa nuova formazione?
«Assolutamente no. Un tempo ci chiamavano i colonnelli. Io sono disponibile a fare anche solo l’ufficiale di complemento. Serve un leader giovane, servono facce nuove».

Pensa a qualcuno in particolare?
«Bisogna lavorarci, le risorse ci sono».

Nomi?
«Se se la sentissero, Renata Polverini e Giorgia Meloni avrebbero il profilo giusto».

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