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"Subito una Mare Nostrum europea". I numeri che smontano la propaganda del Pd

Dal Partito democratico ora invocano a gran voce una Mare Nostrum europea: ecco perché la richiesta dei dem è slegata dalla realtà e impraticabile

"Subito una Mare Nostrum europea". I numeri che smontano la propaganda del Pd

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Tentando una estrema strumentalizzazione dell'emotività generata dal naufragio al largo delle coste greche, il Partito democratico è tornato alla carica con la richiesta di una nuova missione Mare Nostrum. Utopica e senza senso, la proposta del Pd ignora, presumibilmente in maniera cosciente, che tra il 2013 e il 2014 quell'esperimento fu un fallimento su tutta la linea e invece di guardare avanti con nuove proposte, i dem si dimostrano perennemente radicati in un'ideologia stantia.

La propaganda dem

"È necessario immaginare un Mare Nostrum europeo con la capacità di tutta l'Europa di agire per salvare le vite in mare", sentenzia Lorenzo Guerini. Beatrice Covassi, europarlamentare dem, senza il minimo senso critico, fa sue le parole del segretario Pd: "Come ribadito da Elly Schlein, serve una Mare Nostrum europea, una missione di soccorso e ricerca istituzionale nel mediterraneo". E poi, ancora, immancabile, è arrivata anche Laura Boldrini: "Basta morti nel Mediterraneo. L'Ue lanci subito una missione europea di ricerca e soccorso". Sempre da Bruxelles, la propaganda prosegue con la voce di Pina Picierno: "Ogni valutazione e nuova discussione deve partire da un punto fermo: una 'Mare Nostrum europea, con le Istituzioni impegnate a garantire sempre i soccorsi". E si potrebbe andare avanti a oltranza con tutti i dem che dopo il naufragio in Grecia si sono compattati su questa richiesta. Senza approfondire minimamente la questione e la sostenibilità, nonché fattibilità, del progetto.

I numeri fallimentari

Non sarebbe stato difficile fare una ricerca per capire che quest'idea, già quando è stata sperimentata dal governo di Enrico Letta, è stata fallimentare. In 12 mesi di missione sono stati catturati 330 scafisti e il numero degli arrivi venne raddoppiato rispetto all'anno precedente, raggiungendo quota 150mila migranti. Il motivo è facile da intuire anche per gli idealisti con i paraocchi come i dem: sapendo che il Mediterraneo era costellato di navi di ricerca e soccorso, che avrebbero facilitato l'arrivo in Italia, aumentarono le partenze dal nord Africa. Le navi impegnate nella missione divennero dei taxi del mare che traghettavano i migranti con tutto guadagno per gli scafisti. Il tutto, alla modica cifra di 9.2 milioni di euro al mese. Sul fronte dei decessi in mare, durante la missione Mare Nostrum ci furono comunque migliaia di vittime. Il Viminale parlò di 3mila ma l'Unhcr ipotizzò un numero di mille unità superiore.

La nuova missione Ue

Oggi, appare quindi insensato promuovere una Mare Nostrum europea, che per altro non avrebbe senso di esistere come già spiegò l'allora direttore di Frontex, Gil Arias Fernandez: "Agenzia e Ue non possono sostituire gli Stati nella responsabilità di controllare le loro frontiere". Ma nell'ottica di fare propaganda, alla sinistra non interessa se sia utile o possibile, si accontentano di imbeccare l'elettorato e di costruire una narrazione ideologica. "Che Elly Schlein, a seguito dell'ennesima tragedia del mare verificatasi al largo delle coste greche, seguiti a chiedere l'istituzione di una nuova Mare Nostrum, mostra ancora una volta che non conosce il problema.

Dislocare assetti navali per i soccorsi non risolverebbe le morti in mare", ha dichiarato Sara Kelany, deputata di Fratelli d'Italia, sottolineando come la missione si trasformò, appunto, in un "fattore di attrazione".

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