Politica

Chi farà parte del governo Letta? Ecco i possibili ministri

Tutti i nomi dei papabili ministri del governo Letta. Un mix di tecnici e politici, con alcune conferme rispetto all'esecutivo Monti e qualche possibile sorpresa

Chi farà parte del governo Letta? Ecco i possibili ministri

Appena ricevuto l'incarico, che ha accettato con riserva (tradotto dal politichese: ha detto sì ma si è preso un minimo margine di tempo per lavorare sulla sua squadra), Enrico Letta, rivolgendosi ai giornalisti, ha subito messo le mani avanti: "Il totoministri ora impazzerà con i nomi più improbabili, ma io vi dirò tutto se scioglierò la riserva, quando tornerò dal presidente Napolitano". Nessuna anticipazione, dunque, com'era giusto e inevitabile. Ma il totoministri impazza già. Nomi ne circolavano già prima della notizia dell'incarico, quando ancora c'era il dubbio che potesse essere Giuliano Amato a guidare la compagine di governo.

La nuova squadra di governo dovrebbe essere abbastanza snella: 12-15 persone in tutto, con una miscela bilanciata di tecnici e politici. Possibile la conferma di Annamaria Cancellieri agli Interni. Tra i vecchi ministri che potrebbe restare in sella circola il nome di Enzo Moavero Milanesi (confermato alle Politiche comunitarie, che potrebbe essere accorpato agli Esteri). In alternativa per questo incarico si fa il nome di Emma Bonino. Un altro dei ruoli chiave, quello dell'Economia, potrebbe andare a un tecnico di una certa esperienza come Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d'Italia. In alternativa, sempre da Via Nazionale, ci sarebbe Salvatore Rossi (vice direttore generale). Oppure Giuliano Amato, l'uomo che fino all'ultimo è stato in lizza per la poltrona di premier. Ma sono in ascesa anche le quotazioni di Pier Carlo Padoan, capo economista dell'Ocse

Uno dei nomi che viene fatto con più insistenza nel totoministri è quello del renziano Graziano Delrio, sindaco Pd di Reggio Emilia e leader dell'Anci. Potrebbero essergli affidati gli Affari regionali o la Coesione territoriale.

Capitolo saggi (i dieci esperti chiamati da Napolitano, subito dopo il primo giro di consultazioni, per individuare alcune priorità per il Paese). Qualcuno dei superesperti potrebbe trasferirsi a Palazzo Chigi: i nomi che girano sono quelli di Enrico Giovannini (presidente Istat), che potrebbe andare allo Sviluppo economico o alla Funzione pubblica, Valerio Onida (Giustizia o Riforme). In pole position anche Mario Mauro (il capogruppo di Scelta civica al Senato potrebbe andare all'Istruzione). Per il Lavoro dovrebbe spuntarla il Pd, che punta sul giuslavorista Carlo Dell'Aringa.

Capitolo vicepremier, per suggellare e irrobustire la "grande coalizione" il presidente del Consiglio potrebbe decidere di farsi aiutare da un vicepremier "consigliato" dal principale alleato di governo (Pdl): si parla con insistenza di Angelino Alfano ma anche di Renato Schifani.

Tra gli altri big in corsa potrebbe spuntare, a sopresa, anche Mario Monti (gradirebbe gli Esteri), ma solo se in presenza delle prime file di altri partiti (D'Alema o Veltroni?).

Commenti