Politica

Vendola e l'odio atavico contro i super ricchi: "Che vadano al diavolo..."

Non soddisfatto delle tasse introdotte da Monti, il leader del Sel sogna la ghigliottina per la "razza padrona". E annuncia: "I super ricchi devono andare al diavolo"

Il governatore della Puglia, Nichi Vendola
Il governatore della Puglia, Nichi Vendola

C'è ancora una sinistra che odia visceralmente i ricchi. È una sinistra, viva e vegeta, che in Francia è addirittura al governo e che in Italia mira a conquistare la presidenza del Consiglio, grazie all'appoggio del Pd di Pierluigi Bersani. In piena campagna elettorale il leader del Sel Nichi Vendola esce allo scoperto e attacca apertamente i super ricchi: "Che vadano al diavolo...".

Un grande panfilo bianco ancorato in un mare scintillante. A caratteri cubitali la scritta: "Anche i ricchi piangano". Correva l'anno 2007: l'Unione di Romano Prodi e Rifondazione comunista di Fausto Bertinotti facevano la campagna di affissioni e inserzioni sui giornali per bocciare la Finanziaria siglata dall'allora governo Berlusconi e attaccare frontalmente le classi più agiate del Belpaese. "La nostra filosofia è rispettare il programma - spiegava l'ufficio stampa di Rifondazione - difendere i più deboli e risarcire chi più ha pagato i disastri del governo Berlusconi". Stavolta la questione non è quella di far piangere nessuno. Ma, alla base, l'odio e il razzismo sociale che trasudano dalle parole del governatore della Puglia non cambiano affatto. Dallo studio di Uno Mattina, Vendola ha, infatti, usato parole molto severe commentando la vicenda di Gerard Depardieu che, ieri, ha ricevuto il pressaporto russo dopo essere entrato in contrasto con il governo francese per l'eccessiva pressione fiscale. Allargando il discorso Vendola ha apertamente difeso le maxi aliquote, che hanno fatto fuggire l’attore francese in Russia, e ha rinnovato il proprio odio per le persone più agiate: "I super ricchi devono andare al diavolo, e Putin ha le sembianze del diavolo".

Le parole di Vendola dimostrano con chiarezza che la sinistra italiana non è affatto cambiata. Sebbene Bersani stia cercando di dare al Partito democratico un'improntra riformatrice, il rinnovato asse con l'ala radicale della sinistra dimostra che la linea da seguire è sempre la stessa. Il diktat è tassare i risparmi degli italiani. E non solo quelli dei super ricchi, come li definisce Vendola. Che sia la prima casa o le rendite finanziarie, non importa. "Monti ha avuto il coraggio relativo di bussare alle porte dei soliti noti - ha continuato Vendola - quando si è trattato di chiedere un contributo ai più ricchi ha detto che era 'tecnicamente complicato' perché è tecnicamente di destra e ritiene che ontologicamente i sacrifici tocchino sempre ai più deboli". Insomma, per il leader del Sel la selva di tasse introdotte dal Professore in tredici mesi di governo non sono sufficienti. Non è infatti un mistero che, appena Berlusconi ha proposto di tagliare l'Imu sulla prima casa e ha dimostrato dove andare a reperire il mancato introito, la sinistra (il Pd, in primis) ha espresso il parere contrario. Non solo. Sia Vendola sia Bersani, oltre all'imposta sull'abitazione, avevano chiesto ai tecnici di applicare una patrimoniale per andare a riappianare i conti. Almeno questo, Monti ce lo ha risparmiato. E la sinistra radicale è andata su tutte le furie.

Tanto che Vendola ha ritirato fuori il vecchio odio sociale: "Monti è un vecchio classico vecchio politico e tagliare le ali porta la politica in una palude dove vincono sempre quelli della razza padrona".

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