Cronaca locale

Ville abusive rom: Pisapia li paga per sloggiare

Un milione e 400mila euro di indennizzo pubblico. Per farci l'Expo

Ville abusive rom: Pisapia li paga per sloggiare

Milano - E nel mondo che cammina alla rovescia ci sta anche di dover pagare un milione e 400mila euro per abbattere alcune baracche e villette costruite abusivamente dai rom lì dove deve passare una strada fondamentale per raggiungere i terreni dell'Expo 2015. Un evento per cui Milano aspetta 20 milioni di visitatori e dunque di evidente «interesse pubblico». E non basta. Perché dovremo pagare ben più salati quegli espropri, fino a 50mila euro a famiglia dopo che il Comune di Milano del sindaco rosso Giuliano Pisapia ha avuto la brillante idea di trasformarli con il Pgt (il nuovo piano regolatore) da agricoli in edificabili. Facendone decollare il prezzo e pur essendo al corrente della situazione. Una notizia talmente strabiliante che un giornale politicamente corretto come Repubblica dopo averla scoperta l'ha nascosta nelle pagine locali della cronaca milanese.

I fatti, dunque, che mai come in questo caso hanno bisogno di pochi commenti. Protagonista è Infrastrutture lombarde, la società al 100 per cento di Regione Lombardia che ha l'incarico di trasformare una stradina sterrata usata dai rom per tornare a casa nella corsia di accelerazione per immettere il traffico proveniente dal Ponte Expo verso l'autostrada Milano-Laghi. Non fosse che proprio sul tracciato ci sono baracche, ma anche case in muratura con tanto di allacci e antenne paraboliche. Perché un campo rom abusivo ha regolari collegamenti alle utenze, così come succede per le 35 villette in via Monte Bisbino mai nemmeno condonate e costruite da serbi, croati e kosovari, ma che ospita saltuariamente anche ucraini e romeni. In trecento di cui settanta minori, nomadi che contro ogni legge logica sono diventati stanziali, tanto da poter esibire certificati che dimostrano la cittadinanza italiana, stati di famiglia con tanto di figli (in media quattro o cinque) e certificati di frequenza alle scuole. Ed è proprio sulla base di questi documenti che la cifra stabilita per gli espropri in 30 euro al metro quadrato per i terreni di loro proprietà è lievitata fino a 100 (calcolando alla stessa cifra anche l'area del giardino) per compensare il «disagio sociale» causato dall'averli invitati a lasciare le costruzioni abusive. A stabilirlo quello che in questi casi si chiama «tavolo» e a cui oltre che Infrastrutture lombarde si sono seduti prefetto, Regione, il Comune di Milano, la società Expo 2015 e, ovviamente, anche una consulta rom in rappresentanza dei nomadi. Gran rimuginare di cervelli e alla fine un costo lievitato fino a 500mila euro per i 30 di base da consegnare a tutti, più altri 900mila dei rimborsi «integrativi» per chi ha potuto dimostrare di essere nomade stanziale e quindi di aver subito a causa dell'esproprio un «disagio sociale». E questo grazie al nuovo Pgt firmato Pisapia che ha trasformato le aree in edificabili, consentendo ai rom di rinegoziare gli indennizzi. Per il governatore Roberto Maroni «non è Infrastrutture Lombarde che paga, ma il Comune». Pisapia nega: «Non vi è alcun accordo per pagare gli espropri». Immediata la replica dell'assessore lombardo Maurizio Del Tenno. «Che paghi il Comune è poco, ma sicuro. Hanno 5,6 milioni di euro a disposizione per i rom, li utilizzino per un accordo frutto di quel tavolo che nel 2012 stabilì rimborsi fino a 100 euro per gente che non ne aveva alcun diritto». Tra cui gli abitanti di sei villette che sono agli arresti domiciliari.

E che ora dovranno traslocare.

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