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Volantino Br al Giornale: "Colpiremo i leader politici"

Recapitato alla sede del Giornale un volantino firmato dalle Br: "A Brindisi è stata strage di Stato". Poi la minaccia: "I politici pagheranno per le loro azioni"

Volantino Br al Giornale: "Colpiremo i leader politici"

La stella a cinque punte. E la firma delle Brigate rosse per il comunismo. Il volantino recapitato oggi pomeriggio alle sedi milanesi del Giornale e del Corriere della Sera (guarda il pdf) è un nuovo tassello della strategia della tensione messo in atto nell ultime settimane dalle nuove Br e dai gruppi anarchici. Dopo l'attentato all'amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, gli attacchi alle sedi di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate e la bomba esplosa davanti alla scuola di Brindisi, l'eversione rossa alza ancora il livello dello scontro: "Colpiremo i leader politici".

Mercoledì scorso il direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi), Giorgio Piccirillo, aveva lanciato l'allarme: "Ci saranno altri attacchi terroristici". Dopo "una fase anche se breve di minore attivismo", i servizi sergreti si aspettano, infatti, "una graduale ripresa dell’offensiva delle sigle Fai con attacchi a obiettivi indicati nei recenti documenti". Secondo gli 007, infatti, nel mirino del nuovo terrorismo rosso ci sarebberto "obiettivi greci in Italia e anche italiani in Grecia" e "tutta la galassia Finmeccanica indicata in tutte le sue componenti come obiettivo fondamentale". Oggi pomeriggio, le Brigate rosse hanno infatti inviato un volantino alla redazione milanese del Giornale per annunciare la rivoluzione proletaria. Una vera e propria guerra che punta a "liberare i compagni prigionieri nei lager di stato", "colpire i maggiori rappresentanti dei partiti di regime e i loro soci" e attaccare la Confindustria, il sistema bancario e i loro "servi giornalisti". Per farlo le nuove Br sono pronte anche ad colpire direttamente i politici perché "l'azzoppamento del manager Ansaldo a Genova ha riaperto i giochi". "Grazie ad anni di dittatura mediatica nell'era berlusconiana il Paese è lentamente sprofondato in questa crisi senza che le masse meno accorte potessero rendersene accorte", si legge nel volantino che accusa il Pdl di essere la nuova Democrazia cristiana. Da qui la minaccia a nuovi attacchi terroristici contro i politici: "È per loro giunto il momento di pagare per ciò che hanno fatto".

Mentre inneggiano con orgoglio all'attentato ad Adinolfi, i brigatisti accusano lo Stato di essere dietro alla bomba esplosa davanti alla scuola di Brindisi. "La tentata sstrage di Brindisi, come Piazza Fontana nel '69, è stata un'ovvia provocazione dello stato fascista per placare la rabbia delle masse con la paura - si legge sul volantino spedito al Giornale - alle azioni di guerra si risponde con la guerra". Le Brigate rosse puntano, quindi, a una riorganizzazione dell'eversione rossa in modo da "colpire il regime nei suoi punti cardine". "È giunta la nuova alba della rivoluzione - si legge ancora sul volantino - ogni persona ritenuta colpevole dovrà pagare per i propri reati contro il proletariato". Accusando la politica di essere la causa della crisi economica e di aver riformato l'articolo 18 per colpire la classe operaia, i brigatisti si preparano a colpire nuovamente. "Colpirne uno per educarne cento", è il motto. Tornano alla memoria gli orrori che fece lo stragismo rosso negli anni Settanta.

Un triste capitolo della storia d'Italia che speravamo aver superato ma che rischiamo di dover rivivere ancora una volta.

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