Cronache

Io, tifoso rossoblù che teme il cugino Antonio

Caro Massimiliano, se Mainetto fosse ancora vivo avrebbe detto «Cassano è il calcio gli altri sono lì sul campo...». Come tifoso genoano sono molto preoccupato per l’arrivo del barese, ma come uomo di sport ringrazio Beppe Marotta per aver portato un tale attore calcistico a Genova. La stagione calcistica si preannuncia viva ed interessante. Credo che le nostre squadre si siano attrezzate nel migliore dei modi in base alle proprie disponibilità economiche in un mercato molto selettivo. È vero, la Samp ha fatto qualcosa di più sul piano dell’organico del valore dei singoli, ma il Genoa è squadra che punta più sul collettivo e forse parte più rodato. Sono convinto che in questo campionato affioreranno valori tecnici interessantissimi in particolare dai giovani italiani. Saranno loro le sorprese. Non è vero che il calcio italiano è in crisi e non ritengo sia giusto dire che noi non funzioniamo perché i nostri ragazzi vanno a giocare all’estero. Oggi viviamo in un mondo globale dove l’unica ragione, anche nello sport, sono i denari. Se Bianchi o Lucarelli e gli altri hanno ricevuto offerte migliori possono tranquillamente andare... Trovo assurdo che alcuni opinionisti sostengano che se i nostri vanno a giocare all’estero nel nostro paese c’è qualcosa che non funziona. È proprio il contrario, se vanno via vuol dire che il mercato funziona, che comanda solo la legge della domanda e dell’offerta e non qualcos’altro. Sinceramente vista la qualità dei giocatori trovo assurda la campagna dell’Inter prezzi altissimi per giocatori mediocri avendo in casa alcuni ottimi elementi provenienti dalla primavera. Il Genoa può far bene, è squadra che ha forse meno soluzioni tattiche rispetto alla Samp però ha schemi già ben verificati. La Samp tatticamente può permettersi varie alternative ma con sacrifici enormi in mezzo al campo per supportare i probabili schemi offensivi.

A Mazzarri la parola.
Un grande saluto

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