Federica Giribaldi
Il viaggio alla riscoperta di Milano continua attraverso le fotografie e i ricordi degli abitanti della Zona 3, la vasta area che comprende Porta Venezia, piazzale Loreto e Città Studi. Porta Venezia, lantica Porta Orientale, delimita il confine ideale della zona 3 dal resto della città. Da qui parte corso Buenos Aires, chiamato così in memoria di tutti gli italiani che lasciarono le loro case per raggiungere lArgentina. Da stradone che collegava Monza alla Brianza è diventata oggi la vetrina commerciale più attiva dEuropa. Il quartiere di Città Studi è il protagonista assoluto della modernità nella zona. Costruito tra il 1919 e il 1927, ospita il Politecnico (1863) sede storica della facoltà di Ingegneria, luniversità Statale con le facoltà scientifiche, lIstituto neurologico «Carlo Besta» e lIstituto dei Tumori, il San Raffaele. Parte integrante della zona è il Parco Lambro, nato nel 1932, che con la sua vasta superficie (più di 1.3 milioni di metri quadrati) è la meta preferita di milanesi che vogliono evadere dallasfalto cittadino.
Sfogliando le pagine dei ricordi di coloro che hanno vissuto e vivono intensamente il quartiere ecco i versi del «milanesissimo» Enzo Jannacci, cantautore poeta e medico chirurgo. Nelle sue canzoni ci parla della gente della Milano semplice, perbene e non, la gente di una Milano che non cè più. «Milano era il profumo delle porte, Porta Romana, Ludovica e Genova. Ciascuna un villaggio, una cadenza, unidentità. Tutti si conoscevano e parlando nascevano leggende e soprannomi». Ci sono anche i ricordi di un altro famoso milanese, Nanni Svampa, classe 1938. Ci racconta dellinfanzia difficile durante la guerra, ma anche dei mitici anni 60 quando esplose il fenomeno del cabaret. Gli anni del teatro, della musica e delle storiche osterie milanesi: il Gatto nero, la Magolfa... Ma cè anche la storia di Carla che ci riporta alla mente le figure che hanno segnato la storia recente di Milano come le case di ringhiera, Giuseppe Verdi e «la piccinina». E ancora ecco la storia di Giovanni, nato nel 39, con i suoi ricordi di gioventù, il rifugiarsi in cantina durante i bombardamenti, la stufa alimentata con legna fresca e i giochi rigorosamente tutti in legno.
Jannaci e Svampa, memorie dartista per raccontare la storia della zona 3
Ultimo libro del Comune sulle vicende della città raccontate da chi le ha vissute
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