L’architetto che fa rinascere Ground Zero

L’architetto Daniel Libeskind è autore dei progetti del Museo ebraico di Berlino, dell’area del World Trade center e di quella della nuova Fiera cittadina. Americano di origine polacca è figlio di due sopravvissuti all’Olocausto emigrati negli Stati Uniti. Il suo progetto di ricostruzione di Ground Zero prevede una torre principale circondata da altre più piccole. Il grattacielo misura 1776 piedi - un numero che è la data della dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti - e svetterà in un pinnacolo che riflette il gesto della statua della Libertà con il braccio teso a sollevare la fiaccola. È questo l’edificio principale in memoria delle vittime dell’11 settembre. Libeskind pensa che il ruolo dell’architettura sia quello di raccontare la storia dello spirito umano.

Dice: «Se pensiamo a un’epoca storica o a un popolo quello che ci viene in mente è un’opera architettonica che rappresenta le lotte e le speranze del tempo in cui è stata costruita. Così le piramidi, il Partenone, San Pietro, la torre Eiffel o l’Empire State Building.

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