Letteratura

Come esplorare le proprie emozioni con il Reparenting secondo Nicoletta Cinotti

Nel suo saggio “Genitori di sé stessi. Mindfulness e Reparenting” (Enrico Damiani Editore), Nicoletta Cinotti ci fornisce gli strumenti preziosi per imparare a riconoscere ed accettare le parti più vulnerabili e fragili del nostro essere

Come esplorare le proprie emozioni con il Reparenting secondo Nicoletta Cinotti

Il Reparenting consente di instaurare un rapporto sereno e pacifico con quelle parti del nostro essere che facciamo fatica ad accettare.

Tendono a suscitare reazioni esagerate ed emozioni contrastanti. Si attivano attraverso un ricordo, una situazione che ci ritroviamo a vivere, l’incontro inaspettato con una persona appartenente al nostro passato. In psicologia queste parti del nostro essere che tendono a sfuggire al nostro controllo le chiamano “le parti esiliate”.

Di esse ci parla la psicoterapeuta e insegnante di mindfulness nel suo libro “Genitori di sé stessi- Mindfulness e Reparenting", Enrico Damiani Editore. Attraverso esperienze personali, testimonianze autentiche di pazienti e allievi, la Cinotti ci invita ad esplorare il mondo delle nostre emozioni più intense e autentiche attraverso la pratica del Reparenting. Quest’ultima pratica è una branca della mindfulness. Ci consente di entrare in connessione con il nostro Sé originario, quella parte di Noi che ci riconduce alla nostra infanzia, al bambino che è sempre vivo e vigile ma che spesso non assecondiamo.

Attraverso il Reparenting si vive un’esperienza indimenticabile e nella quale vale la pena avventurarsi perché ci permette di fare il pieno di Meraviglia e Bellezza, quelle che dimorano in posti inaspettati, tutti da esplorare. “Ecco il Reparenting è questo: è la bellezza che porta i segni del tempo e del nostro passato, non come cicatrici non rimarginate ma come segno che abbiamo vissuto. È necessario confessare di aver vissuto, riconoscere che le parti della nostra storia che abbiamo rinchiuso nel dimenticatoio aspettano salvezza. Tornano a galla appena un senso di vuoto si apre. Basta uno spiraglio e riemergono e non possiamo soffocarle con il lavoro, gli oggetti, il divertimento, esiliamo, seppelliamo, nascondiamo quello che vorremmo eliminare e ci sottoponiamo a una cura peggiore della malattia”: scrive Nicoletta Cinotti in “Genitori di sé stessi” spronandoci ad accettare di noi stessi anche le fragilità e i difetti che possono rivelarsi dei “punti di forza” dai quali cominciare a dare una svolta alla propria vita per abbracciare davvero il cambiamento.

Per concretizzare il cambiamento bisogna prima imparare a riconoscere, ascoltare, comprendere la propria sfera emotiva che è parte di Noi, senza sottovalutarla rispetto a quella razionale. Un libro capace di guidarci verso un percorso esplorativo e di sperimentazione di quella che l’autrice chiama “isola del sé” sulla quale regnano l’empatia, il dialogo autentico, la comprensione, il rispetto per sé stessi e per gli altri. La Cinotti fornisce strumenti pratici, spunti di riflessione preziosi e testimonianze di vita con le quali sarà facile per il lettore approcciarsi e farle proprie.

Ricca di input creativi ed esercizi, questa guida sul mondo del Reparenting stimola una sorta di partecipazione, condivisione e rivisitazioni di pratiche ed esperienze che arricchiscono il nostro bagaglio di emozioni. Un insegnamento carico di speranza e umanità che si coglie da questo libro è che ognuno di noi è in grado di lenire il proprio dolore solo se lo si impara a riconoscere e accoglierlo. Reprimerlo infatti non serve a nulla ma, come sottolinea la Cinotti in diverse parti del suo saggio, contribuisce ad innescare reazioni dannose e “spirali” dalle quali è difficile riemergere.

Un libro che consiglio non solo ai grandi estimatori della mindfulness ma a chi crede nel potere dell’empatia e delle emozioni in grado di aiutarci ad accogliere a pieno uno stato di beatitudine e serenità che ognuno di noi merita e che è frutto di conquiste.

Un libro che arricchisce il proprio bagaglio esistenziale rendendolo più leggero grazie alle consapevolezze nuove che ci fa acquisire e che ci permettono di metterci “a tu per tu” con la nostra parte più vera ed essenziale.

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