Letteratura

Premio Campiello, vince Benedetta Tobagi con "La resistenza delle donne"

La giornalista e scrittrice ha vinto la 61esima edizione della prestigiosa rassegna letteraria. Al secondo posto Silvia Ballestra con "La Sibilla. Vita di Joyce Lussu", terza Marta Cai con "Centomilioni". Premio alla Carriera a Edith Bruck

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Benedetta Tobagi, nota giornalista e scrittrice milanese, ha vinto la 61esima edizione del Premio Campiello con "La resistenza delle donne" (Einaudi). Il libro dà voce a volti e personaggi della storia partigiana "a lungo silenziata" a partire dalle fotografie raccolte in decine di archivi. "Ho voluto scrivere un inedito album di famiglia della Repubblica, in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. Dedico questo premio a tutti coloro che non si girano dall'altre parte e a tutte le donne che resistono", ha commentato Tobagi visibilmente commossa. Al secondo posto si è classificata Silvia Ballestra con "La Sibilla. Vita di Joyce Lussu" (Laterza) e al terzo Marta Cai con "Centomilioni" (Einaudi).

I primi cinque classificati al Premio Campiello

La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 16 settembre al Gran Teatro La Fenice di Venezia ed è stata trasmessa sia in diretta televisiva su Rai 5 che in streaming dalla piattaforma di Rai Play, con la conduzione di Francesca Fialdini affiancata da Lodo Guenzi, frontaman del gruppo "Lo Stato sociale". Benedetta Tobagi, figlia minore del giornalista Walter Tobagi, ha ricevuto 90 voti sui 288 giunti dalla Giuria Popolare composta da trecento lettori anonimi. La scrittrice Silvia Ballestra, seconda classificata, ha ottenuto invece 80 voti, mentre Marta Cai ne ha ricevuti 57. Al quarto posto Tommaso Pincio con "Diario di un'estate marziana" (Giulio Perrone Editore) con 46 voti e al quinto Filippo Tuena con "In cerca di Pan" (Nottetempo) con 13 voti. Due le schede bianche.

Premio alla Carriera per Edith Bruck

Il Premio alla Carriera della 61esima edizione del Premio Campiello è stato assegnato a Edith Bruck. Tutta la platea del teatro si è alzata in piedi per onorare la 92enne scrittrice e poetessa testimone della Shoah. "Sono commossa per questo premio e per essere a Venezia: per me è un doppio dono", ha commentato Bruck. La scrittrice ha poi ringraziato, tra gli altri, il giornalista Furio Colombo perché alcuni anni fa "mi ha consigliato di andare da un nuovo editore, La nave di Teseo, capitanata da una splendida Elisetta Sgarbi". "È da 60 anni che faccio la testimone della Shoah e ogni volta vengo ripagata dall'ascolto di tanti giovani, che manifestano grande interesse, che hanno desiderio di sapere", ha detto Bruck, ricordando la sua amicizia con Papa Francesco, il quale le ha detto: "Cara Edith tu sei una goccia di bene in questo mare nero". "La mia carriera non finirà qui - ha concluso la scrittrice - Io andrò avanti ancora a scrivere. Sono convinta che una luce c'è sempre anche nel buio più totale. Non si deve mai perdere la speranza.

L'uomo non imparerà mai dai propri errori ma bisogna parlare, spiegare e andare avanti".

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