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Cala il prezzo del tartufo, corsa all'acquisto

Va a ruba il tartufo bianco, dopo che il suo prezzo è risultato più basso del 5% rispetto allo scorso anno: ecco cosa comporta questo calo

Cala il prezzo del tartufo, corsa all'acquisto

Sempre più conveniente l’acquisto del tartufo bianco.

Come riporta Adnkronos, un’inchiesta Coldiretti svela che il prezzo del tartufo sia calato del 5% rispetto all’anno scorso e quindi si attesta su un valore di 2000 euro al chilo per pezzature oltre i 50 grammi alla borsa del tartufo di Acqualagna, che per prima rende note le quotazioni.

All'avvio della stagione - spiegano da Coldiretti - si rileva dunque un contenimento dei prezzi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando si registravano per le stesse dimensioni valori di 2100 euro al chilo, già molto convenienti. Importi ancora più contenuti sono stati raggiunti quest'anno per le pezzature più piccole con valori che vanno da 1500 euro tra i 15 ed i 50 grammi a 1000 euro al chilo sotto i 15 grammi. Si tratta di un vero affare soprattutto se confrontati con i valori record del 2017 quando a causa della siccità al debutto della stagione 2017 sullo stesso mercato di Acqualagna un bianco grande era quotato 3.500 euro al chilo, un medio 2.900, un piccolo 2mila euro, praticamente il doppio”.

A pesare sul prezzo dei tartufi sono le condizioni climatiche - perché il tubero pregiato deve crescere in terreni freschi e umidi. In tutta Italia esistono centomila raccoglitori ufficiali di tartufi, che riforniscono negozi e ristoranti.

Il tartufo è un fungo che si sviluppa sotto terra, che assorbe acqua e sali minerali dalle radici degli alberi vicini: le sue caratteristiche come colore e gusto dipendono quindi anche dall’albero con cui vivono in simbiosi, mentre la forma dipende dal terreno. “Il tartufo nero - conclude Coldiretti - viene per lo più utilizzato in cottura o per farcire ma anche a crudo, tagliato a fettine e messo su piatti di pasta fresca. Il bianco, (Tuber Magnatum Pico) invece va rigorosamente gustato a crudo su noti cibi come la fonduta, i tajarin al burro e i risotti.

Per quanto riguarda i vini il tartufo bianco esige grandi vini rossi, il nero, invece ammette anche i bianchi”.

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