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L'integrazione si fa anche con una pizza

L'integrazione di chi ha una disabilità è possibile. Cosi come servire un pranzo con estrema lentezza

L'integrazione si fa anche con una pizza

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L'integrazione di chi ha una disabilità è possibile. Cosi come servire un pranzo con estrema lentezza. Ne è la prova PizzAut, la pizzeria che ha da poco aperto una sede a Monza alla cui inaugurazione ha partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Dietro PizzAut c'è la volontà di un papà di dare il migliore futuro possibile al suo secondogenito, affetto di autismo. Nico Acampora, il papà di Leo, 9 anni, ha deciso di dare avvio a un progetto di raccolta fondi per aprire la pizzeria, sostenuto in modo attivo anche da altri genitori, che hanno deciso di puntare tutto sull'avvio di un vero e proprio laboratorio di inclusione sociale, non solo un'attività commerciale. Cuochi e cuoche, pizzaioli, camerieri e cameriere sono tutti affetti da un disturbo dello spettro autistico. Il senso dell'operazione di Nico è semplice, ed è proprio quello di sconfiggere il pregiudizio legato all'autismo adulto: i 20 ragazzi interessati dal progetto PizzAut non sono bisognosi di aiuto, semplicemente hanno bisogno di un luogo su misura, che li aiuti a sviluppare competenze e benessere e non li condanni a un isolamento relazionale e lavorativo, che è una problematica che spesso le famiglie degli affetti da autismo vivono sulla propria pelle. La squadra di PizzAut, infatti, è stata scelta seguendo le inclinazioni di ognuno da professionisti come psicologi ed educatori, e il progetto, secondo le idee di Nico e degli altri giocatori, è destinato a diventare un vero e proprio franchising, da esportare.

Alessandro e Matteo, iscritti anche al Campionato Nazionale della Pizza, sono i pizzaioli. Gabriele è responsabile di sala e formerà gli altri ragazzi. Giada, Lorenzo, Francesco e altri lavorano al bar o in sala.

Il progetto, in meno di un anno ha raggiunto poco più di 51mila euro sui 60mila previsti tramite crowdfunding e altre raccolte fondi da parte dei sostenitori e delle sostenitrici. Per qualche tempo itinerante tra varie pizzerie che aprivano le porte all'iniziativa per permettere ai ragazzi e alle ragazze di fare esperienza, PizzAut ha finalmente trovato una sede. Un bellissimo esempio di integrazione.

E, per giunta, la pizza è buonissima.

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