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M5S, Paola Pinna verso l'espulsione

Dopo la Gambaro, la deputata sarda finisce nel mirino per aver criticato Grillo. Chiesta l'espulsione

M5S, Paola Pinna verso l'espulsione

“Ci sono talebani e dissidenti. Io sono una dissidente”, ha spiegato con precisione la deputata del Movimento 5 Stelle, Paola Pinna. Lei, sarda, da tempo cova malumori e non lesina critiche nei confronti di Beppe Grillo e dei suoi colleghi “duri e puri”. Già dal secondo discorso di insediamento di Giorgio Napolitano al Parlamento, la Pinna aveva lanciato frecciate nei confronti dei suoi colleghi: “Il Presidente ha rivolto parole dure a tutti, nessuno escluso. Piovevano applausi non tanto per l'invito alla riflessione ma piuttosto quando sembravano rivolte agli avversari, a volte non cogliendo chi erano i veri destinatari”.

Dopo la Gambaro, adesso è lei la prossima vittima del processo grillino. Perché? Il motivo è sempre quello: chi critica il capo, magari a mezzo stampa, finisce nel mirino. Un'intervista a La Stampa prima e l'appoggio nei confronti della Gambaro poi hanno scatenato l'ira dei fedelissimi di Grillo. Il 15 giugno scorso, la Pinna ha esposto le sue critiche e ha paventato la possibilità di creare un nuovo gruppo parlamentare: “Le persone hanno il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero. La Gambaro ha detto delle cose discutibili, sulle quali ci si poteva confrontare. Ma non si può eliminare il dibattito per cancellare il problema. E il problema c'è”, ha dichiarato al quotidiano torinese, aggiungendo il biasimo nei confronti dei toni e dei contenuti usati sul blog dall'ex comico genovese e denunciando un clima ''di sospetto, di controllo dell'attività degli altri”. Boom. Parole insopportabili. Così la Pinna finisce in pasto alla gogna pentastellata.

"La prima nutrita corporazione italiana è quella dei Miserabili", ha scritto in un post di Facebook il deputato M5S, Manlio Di Stefano, aggiungendo un suo personale ritratto della collega: “Una Cosetta dei Miserabili, laureata, disoccupata che viveva con i genitori a Quartuccio Cagliari e con 100 voti 100 è diventata deputata al Parlamento". La deputata Laura Castelli è stata più sintetica: “Se non si sente libera, vada via”. Che l'attacco sia ufficiale lo dimostra quanto scritto nella pagina Facebook del gruppo 5 Stelle alla Camera: “Paola Pinna... Chi?". Sotto il titolone a caratteri cubitali, l'attacco al vetriolo di Roberta Lombardi, ex capogruppo a Montecitorio. "Non abbiamo mai visto questa persona alle nostre assemblee, molti di noi non sapevano neppure della sua esistenza". Collega a a sua insaputa, dunque. Sarà, intanto Pinna smentisce qualsiasi passaggio ad altri gruppi e afferma di voler restare nel M5S.

Il capogruppo al Senato, Nicola Morra, è stato però chiaro: “Con lei ci sarà un colloquio franco, serrato, ma se ci sarà un’appendice di dichiarazioni di dissenso da noi non condivise, dovremo valutare che strada seguire”. E c'è da scommettere che la strada sia una sola: l'espulsione. La conferma arriva nel tardo pomeriggio. "Chiedo l’espulsione al capogruppo a seguito dell’intervista rilasciata a La Stampa".

Con una mail secca, Andrea Colletti ha chiesto al portavoce dei deputati Riccardo Nuti di avviare la procedura di espulsione di Paola Pinna.

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