Un prezzo in Lombardia. Un altro in Liguria. Un altro ancora in Puglia. Acquistare medicinali comporta spese differenti, a seconda di dove si trova la farmacia. Con il rischio che la stessa scatola di pastiglie abbia costi diversi in ogni regione dItalia. Come in una sorta di federalismo farmaceutico. Effetto del «ticket nascosto».
In base ai dati dellAifa, lagenzia italiana per il farmaco, alcune regioni che non applicano il ticket sanitario, tuttavia rimborsano solo il farmaco che, allinterno di certe categorie, costa meno. Accade ad esempio per i medicinali contro lulcera. Se quindi il medico prescrive un prodotto che non sia quello generico, allora i pazienti si trovano a pagare cifre elevate, che arrivano anche al doppio del prezzo base. «Certe regioni - denuncia lassessore lombardo al Bilancio, Romano Colozzi, membro del cda dellAifa hanno cercato di abolire dal loro vocabolario la parola ticket, che agli occhi dei cittadini risulta impopolare. Tuttavia vanno lo stesso a colpire le tasche dei pazienti con altre formule mascherate. Con il ticket nascosto ad esempio, che spesso è pure più alto del ticket applicato alla luce del sole in Lombardia. Questo crea una discriminazione in una duplice direzione: provoca disuguaglianze tra le diverse malattie, perché colpisce solo alcune categorie di medicinali, e causa delle distorsioni nel mercato dei farmaci. Vengono affidate alle regioni delle decisioni, come quelle sui prezzi, che andrebbero prese a livello nazionale». Paradossalmente un paziente di ulcera è svantaggiato rispetto a chi soffre di problemi cardiocircolatori e si trova a spendere cifre molto più elevate.
Lagenzia italiana per il farmaco, incaricata di monitorare la spesa farmaceutica delle regioni per vedere dove e come può essere contenuta, ha già lanciato un appello al Governo, mettendo in guardia sul rischio di avere venti costi diversi dello stesso farmaco a seconda della regione. «Se un malato si sposta da una regione allaltra puntualizza Colozzi può anche trovare gratis la medicina che nella farmacia sotto casa paga 40 euro». Quello che stupisce maggiormente lassessore è che una decisione «tanto grave» sia stata approvata a livello tecnico «senza il minimo bisogno di avviare un confronto istituzionale e politico».
Secondo Colozzi insomma è stato applicato nel peggior modo possibile il concetto di «federalismo».
La malattia dei farmaci è il costo differenziato
Da regione a regione forti variazioni: «Intervenga il governo»
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