Economia

Marcegaglia contro la protezione delle aziende: "Preoccupa l'intervento statale nell'economia"

La presidente di Confindustria torna a bacchettare la politica economica del governo: "Noi un’idea di Stato ce l’abbiamo, vogliamo uno Stato che faccia poche cose e bene, meno costoso e più efficiente". Poi appoggia il federalismo ma avverte: "Deve ridurre spese e burocrazia"

Marcegaglia contro la protezione delle aziende: 
"Preoccupa l'intervento statale nell'economia"

Lecco - "Noi un’idea di Stato ce l’abbiamo, vogliamo uno Stato che faccia poche cose e bene, meno costoso e più efficiente". Concludendo i lavori dell’Assemblea degli Industriali di Lecco, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia è tornata a bacchettare la politica del governo dicendosi preoccupata dall'eccesivo intervento statale nell'economia.

Le preoccupazioni della Marcegaglia "Non credo a uno Stato - ha spiegato la numero uno degli industriali - che decide quali sono i settori strategici, che investe e protegge le aziende". Al contrario, secondo la Marcegaglia, "lo Stato deve investire in ricerca, innovazione e scuole, riducendo le tasse". La Marcegaglia si è, quindi, detta "preoccupata da un’ondata di intervento dello Stato in economia che ha fatto danni enormi nel passato". Se non abbiamo più grandi imprese - ha aggiunto la presidente di Confindustria - facciamo andare avanti le imprese che ci sono, perchè le grandi imprese non si creano in laboratorio".

Il via libera al federalismo La leader di Confindustria è favorevole al federalismo perché "un Paese con regioni così differenti tra loro non può avere una politica unitaria, non fa bene nè alle regioni del Nord nè a quelle del Sud". Secondo la Marcegaglia "il federalismo non va bene se significa aumentare la spesa pubblica e i poteri di veto delle Regioni, va bene invece se serve per ridurre la burocrazia".

In ogni caso, "anche in una logica federale serve una visione di mediotermine e una concezione di stato che non può che essere nazionale".

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