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Maroni avverte: "Il futuro del governo dipende da quello che dirà oggi Fini"

Il ministro dell'Interno al workshop Ambrosetti a Cernobbio: "Attendiamo fiduciosi quello che succederà oggi, perchè da quello dipende probabilmente il futuro del governo e della maggioranza". Il leader di Fli prende tempo, ma ha già studiato persino la collocazione nel terzo polo. Non a caso corteggia Rutelli: "Api nata per immaginare il futuro". E avverte: "A volte bisogna fare ciò che si ritiene giusto anche se non è conveniente". I colonnelli come la sinistra: conflitto d'interessi contro Silvio. La "libertà" dei finiani: fare i ribelli incollati alle poltrone del Pdl

Maroni avverte: "Il futuro del governo 
dipende da quello che dirà oggi Fini"

Cernobbio - "Attendiamo fiduciosi quello che succederà oggi, perchè da quello dipende probabilmente il futuro del governo e della maggioranza". È quanto ha affermato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, parlando dell’appuntamento di Mirabello a margine del workshop Ambrosetti. "Bisogna puntare ad avere una maggioranza - ha proseguito -, se quella c’è si continua, altrimenti si va alle elezioni il più presto possibile. Escluderei un governo con una maggioranza diversa da quella uscita dalle elezioni, perché sarebbe inaccettabile". "Chi ha vinto le elezioni - ha sottolineato il ministro - governa, chi ha perso sta all’opposizione fino a nuove elezioni. Non c’è spazio per una maggiorana diversa da quella che ha vinto le elezioni".

"Argomenti che suscitano grande passione" "Questo - ha spiegato Maroni - è un principio di chiarezza e di etica politica. Se tu ti presenti con alcuni compagni di avventura per vincere le elezioni e se poi questa compagine non c’è più è giusto che ti presenti agli elettori". A una domanda su un diverso orientamento riguardo alle elezioni da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il ministro ha glissato. "Sono argomenti che suscitano grande passione e tutti sono autorizzati a dire la loro". 

Fini ai suoi: non facciamoci vedere divisi "Rispetteremo il patto con gli elettori, continueremo a sostenere il governo, nonostante ci abbiano buttato fuori dal Pdl. E agli elettori spiegheremo cosa è successo", lo avrebbe ribadito Gianfranco Fini parlando all’assemblea dei parlamentari di Futuro e Libertà riuniti al ristorante "I Durandi" prima dell’intervento del presidente della Camera alla festa di Mirabello. Ma all’assemblea dei parlamentari, più che Fini hanno parlato i deputati e i senatori di Fli: un dibattito che ha rispecchiato le sfumature nelle posizioni tra i falchi e le colombe ma che si sarebbe concluso, racconta una fonte, con una "delega piena" al presidente della Camera, qualunque sia la scelta che Fini compirà rispetto al destino del movimento. E Fini non ha voluto anticipare nulla del suo intervento, preferendo ascoltare le posizioni, i consigli e i suggerimenti dei suoi uomini. A loro sono una raccomandazione: "Non dobbiamo fare dichiarazioni che diano l’impressione di divisioni tra di noi. Divisioni che non ci sono".  

Bocchino: "Fini non metterà in crisi la maggioranza" "Non è intenzione di Fini mettere in crisi la maggioranza". A poche ore dall’attesissimo discorso di Gianfranco Fini a Mirabello alla Festa Tricolore, il luogotenente del presidente della Camera, nonchè capogruppo dei deputati di Fli, Italo Bocchino, rassicura tutti quelli che nel centrodestra avevano adombrato timori che il discorso di Fini potesse far cadere il governo. "Non ci saranno problemi da questo punto di vista - ha detto Bocchino -, Fini ha la responsabilità del suo consenso". L’incognita maggiore rimane, per adesso, l’opzione sulla nascita del nuovo partito. "La gente che è arrivata alla festa - ha aggiunto Bocchino - vuole la creazione del nuovo partito. Qualunque cosa succeda noi rimarremo comunque saldamente ancorati al centrodestra, siamo stati eletti per realizzare il programma e i nostri distinguo sono semmai sull’incisività dell’azione di governo". 

Campi frena: "Nessuna rottura" Farefuturo frena sull’ipotesi di una possibile rottura tra Fli e Pdl che potrebbe arrivare dall’atteso discorso di Fini a Mirabello. "Quello che il presidente della Camera dice oggi, lo ripete da tempo e lo ribadì anche al congresso fondativo del Pdl’, afferma in un’intervista al Sole 24ore Alessandro Campi, direttore scientifico della Fondazione.

"Fini - aggiunge - ha sempre detto di essere consapevole di far parte di una minoranzà che però nel Pdl non è stata valorizzata". 

 

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