Meteo e clima

Il "jet stream" dietro la tempesta Ciaran: così il maltempo ha colpito l'Italia e cosa succede ora

Il ciclone extratropicale Ciaran si è formato in pieno Atlantico raggiungendo anche i nostri territori: ecco come si è generato, perché ha raggiunto l'Italia e come mai ha avuto una forza distruttiva così ampia

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Sono state ore molto difficili su gran parte d'Italia ma soprattutto sulla Toscana, messa in ginocchio da un'ondata di estremo maltempo causata dalla tempesta Ciaran che si è formata sull'Atlantico ma che, con tutta la sua furia, è riuscita compromettere il meteo del Mediterraneo.

Dove ha origine il ciclone

Come accennato, quello che è stato a tutti gli effetti un ciclone extratropicale si è formato in pieno ocenano e, da lì, ha influenzato il tempo di gran parte d'Europa: non dimentichiamoci che venti a oltre 200 Km/h hanno interessato Francia e Regno Unito'. "È una tempesta atlantica extratropicale, frequente alle nostre latitudini tra la tarda estate e l’autunno. L’origine è sempre sull’oceano, ma rispetto ai cicloni tropicali la zona di formazione e la dinamica sono differenti, anche le traiettorie sono diverse", ha spiegato al Corriere il prof. Dino Zardi, Ordinario di Fisica dell’Atmosfera dell’Università di Trento.

Il ruolo della corrente a getto

Dinamiche diverse significa che il ciclone è stato letteralmente trascinato fin sulle nostre teste dal jet stream, la corrente a getto del Nord Atlantico che lo ha "agganciato" e portato da noi. La corrente a getto e un enorme fiume d'aria, lungo migliaia di chilometri, che scorre da ovest verso est in tutti e due gli emisferi (il nostro e quello australe). Un'altra forza di questo ciclone è stata la sua estensione "come mezzo continente" spiega l'esperto. Ecco perché, questa volta, la barriera naturale offerta dalle Alpi non è stata sufficiente a proteggere il Nord Italia come avviene in altre occasioni. "Anzi, in casi come questo può essere un’aggravante perché può far aumentare i flussi di aria calda da Sud, come è avvenuto con i venti di libeccio e scirocco che determinano un aumento delle precipitazioni. Aggirando le Alpi da Sud-Ovest, le prime regioni che incontra sono quelle tirreniche settentrionali: Toscana e Liguria", spiega Zardi.

Venti da tempesta

A tenere banco, come detto, è stata l'alluvione in Toscana ma i venti sono stati fortissimi superando i 100 Km/h: il motivo risiede nella profonda bassa pressione atmosferica del ciclone che ha reso i venti così intensi. Basti pensare che sulle Isole Britanniche la pressione è crollata a 953,3 millibar, un quasi record. "Di certo è un minimo di pressione tra i più bassi. Questi primati hanno importanza relativa perché ogni ciclone fa storia a sé e i danni prodotti sulla terraferma dipendono da molti fattori". Il prof. ricorda la tempesta Vaia che, nonostante alcune similitudini, pioggia caduta e forza del vento, oltre alla traiettoria "sono state abbastanza diverse".

Il ruolo dei cambiamenti climatici

Molti esperti hanno paragonato quanto accaduto all'alluvione che colpì Firenze nel 1966 ma, rispetto a quel periodo, "le temperature, e quindi le energie in gioco, sono molto più alte". Il ruolo dei cambiamenti climatici è ormai innegabile ma soprattutto in questo 2023 abbiamo vissuto un'estate infinita che non ha interessato soltanto l'Italia e il Mediterraneo ma anche il Nord Atlantico che, come sottolinea il professore, "ha registrato un riscaldamento significativo che ha di gran lunga superato sia le medie trentennali che il primato precedente che risaliva solo all’anno scorso. Tempeste simili a Ciaran ci sono sempre state, ma abbiamo visto che i cambiamenti climatici le stanno rendendo più intense".

Attenzione alla nuova fase di maltempo

Come abbiamo detto più volte, i cicloni si "nutrono" e "vivono" con l'energia pescata soprattutto dal mare: è chiaro che se la temperatura delle acque è più elevata, maggiori saranno le possibilià che siano più forti e distruttiti. Un mare "più fresco", sicuramente, non originerebbe mostri come la tempesta Ciaran che, adesso, ha finalmente lasciato il Centro-Nord mentre questa mattina la ritroviamo all'estremo Sud dove scorrerà via facilmente ma attenzione a quanto accadrà da ovest visto che una nuova ondata di maltempo inizierà a prendere corpo questo pomeriggio iniziando dal Nord e dalle regioni tirreniche.

Volgendo uno sguardo a lungo termine, l'esperto conclude dicendo che "le previsioni accurate non vanno oltre i 3-5 giorni.

La climatologia, però, suggerisce che sono probabili altri impulsi di maltempo, difficile ora dire di quale intensità".

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