Meteo e clima

"Meteo a tratti estremo". Ecco che tempo farà a Pasqua e Pasquetta

In concomitanza di Pasqua e Pasquetta l'Italia verrebbe a trovarsi tra masse d'aria calde sub-tropicali e discese d'aria fredda in quota: ecco cosa provocherà questo mix e cos'è la "zona di convergenza"

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Mancano poco più di due settimane alla Pasqua 2024 che, quest'anno, sarà domenica 31 marzo e sono già tanti gli italiani che stanno organizzando qualche breve viaggio o gita fuori porta. Tra le prime cose che si vorrebbero conoscere rientrano le condizioni atmosferiche: ci sarà sole, pioggia o neve? Farà freddo o caldo? Pur trattandosi di proiezioni (non di previsioni), un primo responso può essere dato già oggi con gli ultimi aggiornamenti da parte dei modelli matematici sul medio e lungo termine.

La prima proiezione su Pasqua

Mattia Gussoni, meteorologo de Ilmeteo.it, spiega che la "tradizione" climatica che vuole Pasqua e Pasquetta spesso e volentieri con meteo variabile potrebbe essere confermata anche quest'anno con un tempo "piuttosto dinamico, a tratti estremo. La causa va cercata nei possenti movimenti atmosferici delle masse d'aria a scala emisferica". Cosa significa? In primavera, specialmente a marzo e aprile, è più facile che gelide masse d'aria dal Polo possano spingersi molto a sud e, nel frattempo, l'Africa scaldi i "motori" con i primi caldi che si spingono a nord andando a invadere il Mediterraneo interessando Paesi come Portogallo, Spagna, Italia, Grecia e Turchia.

Cos'è la "zona di convergenza"

"In termine tecnico queste immense manovre atmosferiche vengono definite 'scambi meridiani': l'aria fredda scende verso le medie latitudini dal Nord Europa/Atlantico, raffreddandole, mentre l'aria calda subtropicale africana (anticiclone africano) sale verso l'Europa", spiega Gussoni. Proprio in concomitanza con l'ultimo fine settimana di marzo, quello pasqua, l'Italia ma soprattutto le regioni del Centro-Nord, "rischiano di trovarsi in una sorta di 'zona di convergenza' in cui interagiscono queste importanti figure meteorologiche". Ecco che, dovesse verificarsi questa ipotesi, il rischio di forti fenomeni temporaleschi non è del tutto remoto perché nella "terra di nessuno" si verificano i contrasti più forti e pericolosi. Questo avviene perché "il calore che si accumula nei bassi strati dell'atmosfera aumenta il rischio di eventi meteo estremi come nubifragi ed insidiose grandinate.

Giornate rovinate dalle precipitazioni

Trattandosi di proiezioni oltre le due settimane è impossibile sapere se e quali aree sarebbero più colpite dai fenomeni: è importante sottolineare, però, che nella stagione dei primi tepori primaverili incursioni fredde e gelide in quota sono in grado di destabilizzare enormemente l'atmosfera provocando piogge, acquazzoni e temporali. È la primavera, ma ciò non significa che "intere giornate saranno rovinate dalle precipitazioni, anzi: questi fenomeni durano al massimo poche ore, prima del ritorno del sole (la classica instabilità primaverile)", aggiunge l'esperto.

A questo punto sarà importante vedere se anche nei prossimi giorni i modelli matematici confermeranno questa prima tendenza o se gli scenari cambieranno diametralmente. "Non possiamo escludere, infatti, che tra un fronte perturbato e l'altro possa esserci spazio per un'avanzata dell'anticiclone africano in grado di portare un caldo fuori stagione".

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