Cronache

Metti una cena sul lago ecco i migliori chef fra Gardone e Gargano

In pochi chilometri si concentrano trattorie eccellenti e locali stellati e non c'è solo pesce

Metti una cena sul lago ecco i migliori chef fra Gardone e Gargano

Il lago è uno stato d'animo. Lo «senti» tuo, in ogni stagione, oppure lo eviti. Chi ama il lago ha due armi a disposizione per convincere quanti lo mettono al quarto posto come scelta per il week end (dopo mare, montagna e talvolta pure la città): la bellezza assoluta in settembre quando gli stranieri, innamorati storici sono quasi tutti tornati a casa e la buona tavola.

Già, perché come ben sanno i gourmet, i laghi offrono un mare di locali turistici (pessimi, discreti ma anche passabili) e tanti posti d'eccellenza, concentrati al Nord. Solo l'Alto Adige, la Costiera e le Langhe reggono il confronto mentre non c'è match con zone vocate al turismo quali la Romagna, la Liguria, la costa toscana. Sul Garda bresciano, c'è un piccolo record: in soli 12 km di statale tra Gardone Riviera e Gargnano (solo 2.600 e 2.900 abitanti) ci sono quattro stelle Michelin e altri tre ristoranti che l'hanno vantata o mirano a conquistarla. Il mix dei migliori approdi culinari sui laghi del Nord è interessante: ristoranti interni a hotel suggestivi (Villa Crespi a San Giulio d'Orta, Villa Feltrinelli a Gargnano, il Mistral di Villa Serbelloni a Bellagio), stellati da generazioni (Sole di Ranco) o da una vita (Capriccio a Manerba, Esplanade a Desenzano, La Tortuga a Gargnano), rifugi di cuochi affermati (Piccolo Lago a Verbania, La Rucola a Sirmione, Vecchia Malcesine a Malcesine) e trampolino di talenti (Lido 84 a Gardone Riviera) o ancora palestre di giovani in crescita (Tavola dell'Hotel Porticciolo a Laveno, Il Fagiano del Grand Hotel a Fasano, Locanda di Orta a Orta San Giulio, Acquata a Porlezza). Ai fornelli nomi importanti della cucina italiana: Antonino Cannavacciuolo, Stefano Baiocco, Ettore Bocchia, Davide Brovelli, Marco Sacco, Riccardo Camanini, Leandro Luppi. Qualche enfant du pays che ama attualizzare le ricette legate al lago. Tanti altri sono arrivati da lontano portando un bagaglio eclettico. Già, perché un altro luogo comune da demolire è che sui laghi si mangi il «pesce di lago». In gran parte prelevato da bacini artificiali o peggio dall'estero.

Ora che alcuni ristoranti siano specializzati nel pescato d'acqua dolce (eccezionale, quando il cuoco lo conosce bene e lo prepara senza fronzoli) è esatto, con la certezza che si utilizzi solo prodotti locali. Al proposito, segnatevi queste buone trattorie dove regnano semplicità e qualità: Muliner a Clusane, Alle Darsene di Loppia a Bellagio, Taverna del Capitano a Brenzone. Detto ciò, i migliori ristoranti hanno un menu dove fa capolino il pescato locale ma si cucina a 360° con tanto mare e sempre più piatti vegetali.

La ragione sta nella difficoltà di approvvigionamento di persico, trote, lavarelli e via dicendo. Quindi, se amate il genere, e trovate nella carta qualche proposta, non perdetela: vuol dire a questi livelli che le prede sono arrivate poche ore prima.

Per la cronaca, la maggiore attenzione al pesce d'acqua dolce arrivato anche in posti noti di Milano quali Ratanà, Pont de Fer, Terrazza Triennale è viaggiata di pari passo con il chiaro miglioramento della qualità delle acque e il rispetto della stagionalità. Tornando ai luoghi comuni, uno è vero e lo difendiamo a spada tratta: a parte qualche locale situato nei centri storici, tutti offrono viste spettacolari godibili da terrazze o in giardini dove alcuni tavoli sono «pieds dans l'eau» come direbbero i francesi.

Se volete il tocco in più, considerate l'idea di sbarcare dall'acqua visto che alcuni ristoranti hanno pontili privati o consentono l'approdo. L'effetto sull'amata (o sull'amato) è straordinario, ancora di più studiando il calendario lunare e prenotando il tavolo giusto.

E quelli elencati prima, non vi deluderanno.

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