Cronaca locale

Aimo e Nadia danno Voce all'arte di Gallerie d'Italia

Il brand stellato inaugura il nuovo ristorante gourmet del polo museale. Un menu ad hoc, caffetteria e libreria

Aimo e Nadia danno Voce all'arte di Gallerie d'Italia

È la ciliegina sulla torta, come si suol dire. La torta, ricca e nutriente, è il polo museale delle Gallerie d'Italia di piazza Scala, inaugurato sette anni e sede di una prestigiosa collezione d'arte tra Ottocento e Novecento, oltre che di mostre ad altissimo contenuto scientifico. La ciliegina che ancora mancava è stata presentata ieri, in linea con la tendenza internazionale di coniugare la cultura con un'adeguata ospitalità. E tale non poteva non essere il nuovo spazio riservato all'accomodation che comprende una caffetteria con annessa libreria e un ristorante gourmet a cura di una grande eccellenza tutta milanese: il brand bi-stellato di Aimo e Nadia. Dulcis in fundo, un «vestito» sapientemente confezionato da un'altra eccellenza italiana, questa volta dell'architettura, il barbuto Michele De Lucchi che per il nuovo spazio polifunzionale ha progettato un design caldo ma sobrio, «a metà tra il caffè viennese e il bistrot parigino». All'inaugurazione, oltre al designer, era presente Stefania Moroni, figlia ed erede di Aimo e Nadia, con i soci Fabio Pisani ed Alessandro Negrini, i due chef depositari della nobile arte del fondatore de Il Luogo di via Montecuccoli. Il prestigioso spazio di Gallerie d'Italia, denominato VOCE in onore alla storica piazza della lirica, rappresenta un triplete per la compagine di famiglia dopo l'apertura del Bistrot Aimo e Nadia di via Bandello. A far gli onori di casa il brillante Michele Coppola, direttore centrale Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo che ha ricordato: «In questi anni le iniziative delle Gallerie d'Italia hanno incontrato il consenso e l'entusiasmo di tanti visitatori, anche grazie a una costante ricerca di originalità, di sperimentazione, di esplorazione di nuovi linguaggi. Con VOCE si completa l'offerta in Piazza Scala, in sinergia perfetta con una realtà, Aimo e Nadia, che è tradizione ma allo stesso tempo innovazione». Raggiante ma anche certa di raggiungere l'obbiettivo Stefania Moroni, che da 30 anni tiene le redini dell'attività di famiglia: «Questo successo nasce dalla consapevolezza che cultura e cibo, quando viaggiano su livelli di eccellenza, parlano la stessa lingua». E la stessa lingua è quella che parlerà la nuova brigata di cucina che, sotto la direzione di Pisani e Negrini, proporranno menù giornalieri spesso in tema con le poetiche del programma espositivo delle Gallerie. «Le nostre parole d'ordine saranno quelle di sempre - dice Alessandro Negrini - leggerezza in ogni piatto, rispetto delle materie prime italiane e stagionalità. Una cucina che, secondo la grande lezione di Aimo, è frutto di una complessità risolta, ovvero una grande semplicità che è il risultato di un grande studio».

L'offerta di VOCE, che si apre al pubblico con un elegante bancone disegnato da De Lucchi, si dividerà tra la tavola fredda del bistrot e il ristorante gourmet di 50 coperti: «Il menu - garantiscono i due chef - sarà un dialogo continuo tra noi e il Museo per offrire delle esperienze di valore, legate alla grande cucina italiana».

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