Cronaca locale

All'hotel Pasteur adesso "prenotano" solo gli spacciatori

L'ex albergo, chiuso nel 2013 e smantellato quattro anni dopo, riparo dei pusher gambesi

All'hotel Pasteur adesso "prenotano" solo gli  spacciatori

L'albergo ha chiuso i battenti nel 2013, ma fino a tutto il 2017 ha continuato a figurare sui siti online, come fosse possibile prenotare una stanza e arrivare lì con le valigie. La storia dell'ex hotel Pasteur - un tre stelle con 90 stanze distribuite su sei piani tra via Guinizzelli, via Temperanza, via dei Transiti e ovviamente via Pasteur, nel cui stabile c'erano anche i locali dell'oreficeria «Golden Market» della famiglia palermitana Fiorentini - è l'emblema della parabola discendente di una struttura di pregio che, con qualche ristrutturazione basica (non lo diciamo noi, ma professionisti che se ne intendono di condomini e lavori) avrebbe potuto cambiare rotta, riabilitandosi, insieme al quartiere. E invece la fine triste della ex struttura ricettiva va pari passo con il degrado della zona. Invasa da gambesi e ghanesi che spacciano e in una decina vivono proprio qui, nelle rovine di questa struttura ormai completamente smantellata e quindi pericolosissima, come abbiamo potuto constatare avventurandoci lungo le scale, accanto a un vano ascensore che è una sorta di burrone senza fondo. A nulla è valso l'intervento di qualche residente che ha saldato le porte e fatto sigillare le tapparelle a sue spese: i pusher le hanno divelte, per poi nascondersi tra i vari piani.

Eravamo stati qui anche nell'agosto di due anni fa. Allora la struttura era immersa nel degrado e sporca, però non inavvicinabile come lo è attualmente per la drammatica situazione igienico sanitaria in cui è piombata. Nel 2017 l'uomo d'affari libanese ma residente a Vienna che aveva comprato l'hotel dal proprietario precedente, un imprenditore piemontese costretto a cederlo perché a corto di liquidità, ancora prometteva che lo stabile sarebbe stato ristrutturato. Quindi, ci disse, l'avrebbe dato in gestione a una società che si occupa di alberghi affinché funzionasse a pieno ritmo, mettendo fine all'occupazione abusiva dello stabile all'epoca abitato da una trentina di senzatetto.

In realtà la costruzione nel frattempo, proprio a partire dalla fine di agosto 2017, è stata solo completamente smembrata (i resti dei lavori sono stati confusamente abbandonati nello stabile). Ed è sparito tutto: i bellissimi mobili, le rifiniture di pregio, i marmi. L'hotel Pasteur è rimasto lì. Inagibile (ma non impenetrabile), costellato qua e là degli scarichi dei vecchi bagni, con il giardino interno pieno di spazzatura. Tutto questo in una zona dove, anche grazie alla vicinanza del metrò, gli appartamenti costano 4mila euro al metro quadro. Proprio davanti all'hotel dismesso c'è infatti qualcuno che ha fatto affari, rilevando una struttura di poco più ampia dell'ex albergo tre stelle e realizzando un residence dove una stanza costa 70 euro a notte.

«Ed è sempre full» spiegano i residenti.

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