Cronaca locale

Alzaie, troppi incidenti. Per pedoni e ciclisti in arrivo nuove regole

Riunione con i Comuni: da gennaio cartelli di allerta e attrezzi di sos nei tratti a rischio

Alzaie, troppi incidenti. Per pedoni e ciclisti in arrivo nuove regole

Le alzaie dei Navigli sono sempre più frequentate da pedoni, gente che passeggia, che corre e che pedala. Un'opportunità formidabile sia dal punto di vista ambientale sia da quello turistico che in questi ultimi anni è cresciuta in modo esponenziale. Da Milano a Corsico, ad Abbiategrasso fino a Bereguardo e Turbigo queste vie sono una valvola di sfogo straordinaria per chi vuole fare sport ma anche per chi semplicemente vuole uscire dalla città per una gita senza usare l'auto. C'è però un problema sicurezza che ogni tanto torna d' attualità e che quest'anno, secondo i dati del consorzio Villoresi che gestisce l'interno sistema dei navigli milanesi Grande e Pavese compresi, riguarda 14 decessi avvenuti per incidenti, per comportamenti avventati di persone che hanno fatto il bagno dove non si poteva, che si sono gettate in acqua per seguire i propri animali sfuggiti al controllo, per malori, per cadute accidentali che riguardano anche cicloturisti ed escursionisti. «Quello della sicurezza delle nostre alzaie è un tema centrale- ha spiegato nei giorni scorsi il presidente del Consorzio Villoresi Alessandro Folli in una riunione che ha coinvolto molti dei Comuni bagnati di Navigli- Ma la questione prima di tutto è di natura culturale ed educativa. Si tratta di una sfida che intendiamo affrontare insieme alle amministrazioni locali».

Nessuna chiusura o blindature in vista. Non è pensabile. Ma è allo studio una importante operazione per cercare di responsabilizzare sia le amministrazioni interessate sia chi utilizza le alzaie ad un uso più responsabile. Il problema è la convivenza tra le varie forme di mobilità pedonale, cicloturistica, ciclistico-sportiva, agricola che, soprattutto nei fine settimana, si ritrovano a convivere. Il Consorzio intanto ha presentato i nuovi cartelli in quattro lingue che saranno affissi dal prossimo mese di gennaio lungo l'Alzaia del Naviglio Grande: «Si tratta di un ennesimo tentativo per ribadire una volta di più che le alzaie non sono piste ciclabili- spiega Folli- Chi fruisce di questi percorsi ciclo-pedonali lo deve fare osservando precise regole e, soprattutto, nel rispetto della sicurezza propria e altrui». Un primo passo che va nella direzione del Piano della Mobilità Ciclistica della Lombardia che nella progettazione delle ciclovie si ispira a quello che è in buona sostanza il principio di catalogazione adottato dai consorzi montani per le piste da sci e ciòè la classificazione colorata dei percorsi che allertano sul grado percorribilità e di difficoltà che si incontra durante la pedalata. Non solo.

In progetto anche la maggiore diffusione di sistemi di salvataggio come corde o scalette per risalire in caso di caduta in acqua, con cui allestire i tratti di alzaia più esposti al pericolo di incidenti.

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