Cronaca locale

Appalti nella sanità: Mantovani condannato a cinque anni e mezzo

L'ex vicepresidente della Regione era in aula con la figlia. Assolto il leghista Garavaglia

Appalti nella sanità: Mantovani condannato a cinque anni e mezzo

Mario Mantovani non ha praticamente perso un'udienza del suo lungo processo, iniziato nel giugno del 2016. E l'aula della Quarta sezione penale in questi mesi è sempre stata affollata, oltre che dai difensori suoi e degli altri undici imputati, anche da un gruppetto di sostenitori, per lo più abitanti di Arconate dove è stato sindaco. Tanto meno l'ex vicepresidente della Lombardia si è perso l'udienza di ieri, in cui la Corte presieduta da Giulia Turri lo ha condannato a cinque anni e sei mesi di carcere. Accompagnato tra gli altri dalla figlia Lucrezia, deputata di Fdi, alla fine della lettura della sentenza la sua abituale disponibilità con i cronisti ha lasciato spazio a un silenzio composto nello scendere le scale del Palazzo di giustizia. Per lui parla il difensore, l'avvocato Roberto Lassini: «Mario Mantovani è stato assolto con formula piena per i reati più gravi di cui era accusato e per i quali era stato arrestato in maniera preventiva. Resta in piedi una ipotesi di corruzione, per noi incomprensibile, su di un solo incarico professionale all'architetto Parotti. Una condanna, lo ripeto, che reputiamo sorprendente. Mario Mantovani, per le ingiustizie subite in questo lungo periodo, è ovviamente provato sotto il profilo umano, dal momento che è fermo nell'assoluta convinzione di essere innocente. Ovviamente siamo pronti a ricorrere in appello».

Uno dei coimputati di Mantovani, l'oggi viceministro leghista all'Economia Massimo Garavaglia, è stato assolto «per non aver commesso il fatto» dall'accusa di turbativa d'asta. Per un episodio, quello della gara da 11 milioni di euro per il servizio di trasporto in ambulanza di persone dializzate, per cui invece l'ex senatore del Pdl è stato condannato. Così come per altri capi di imputazione. Mantovani era stato arrestato nell'ottobre del 2015 per corruzione, concussione e turbativa d'asta nell'ambito di un'inchiesta su un giro di presunti appalti truccati e tangenti nella Sanità lombarda. Il pm Giovanni Polizzi aveva chiesto per lui una condanna a sette anni e mezzo. Mantovani ha alle spalle una lunga carriera politica. È stato anche assessore ragionale alla Sanità, senatore del Pdl e sottosegretario. La condanna di primo grado, pronunciata dopo una camera di consiglio di più di quattro ore e mezzo, comprende per lui l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, la confisca di 333mila euro e il pagamento di provvisionali alle parte civili (in solido con altri imputati) per oltre 100mila euro. Le motivazioni della sentenza verranno depositate tra novanta giorni.

I fatti ricostruiti dalla Procura riguardano, tra l'altro, presunte tangenti ottenute da Mantovani sotto forma di lavori, interventi edilizi e progettazioni gratuiti per sé, per i familiari e per società e fondazioni a lui riconducibili. In cambio i professionisti che si prestarono avrebbero ottenuto incarichi pubblici. Con l'ex senatore i giudici hanno condannato altre otto persone a pene comprese tra i quattro anni e quattro mesi per l'allora stretto collaboratore di Mantovani, Giacomo Di Capua, e gli otto mesi. Sono stati poi condannati l'architetto Gianluca Parotti (2 anni e 10 mesi) e Francesco Errichiello, ex provveditore alle Opere pubbliche della Lombardia.

La Corte ha dichiarato colpevoli, con l'ex numero due del Pirellone, l'ex dg della Asl di Milano Giorgio Scivoletto e Giovanni Tomasini (2 anni e 2 mesi entrambi), presidente della Croce Azzurra Ticinia onlus, proprio per il capo di imputazione di turbativa d'asta contestato anche a Garavaglia.

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