Cronaca locale

"Area C? Basta divieti, per lo smog servono politiche di incentivi"

L'assessore regionale contesta al Comune la riaccensione delle telecamere già da oggi

"Area C? Basta divieti, per lo smog servono politiche di incentivi"

Assessore Raffaele Cattaneo, oggi il Comune riattiva l'Area C a pagamento.

«L'assessore Granelli si giustifica con motivazioni legate al picco delle polveri sottili, sapendo benissimo che su questo il ticket avrà un effetto praticamente nullo: lo dicono i dati, non è una considerazione politica».

Che dati? Il sindaco Sala non la pensa così.

«Area C definisce un territorio molto piccolo e lo smog non si ferma al confine, ma l'effetto sarà ancora più modesto per la scelta di accenderla alle 10 anziché alle 7,30, consentendo il traffico nelle ore di punta. Una contraddizione. E poi abbiamo avuto un periodo di riduzione formidabile del traffico durante il lockdown, vedendo che con un calo del 70 per cento e punte fino al 90, la riduzione del Pm10 è stata solo del 14 per cento».

Quindi?

«Il traffico non è né l'unica, né la principale causa di inquinamento».

Allora perché Area C?

«Da un lato l'intenzione del Comune di ricominciare a far cassa sulla pelle degli automobilisti, all'altro di volersi mettere una foglia di fico rispetto alla sentenza che la Corte di giustizia europea ha recentemente approvato e che condanna il nostro Paese perché non ha rispettato i limiti delle polveri sottili».

Ma allora perché il picco?

«L'aumento delle polveri dal 15 febbraio è legato alla ripresa dello spandimento dei reflui zootecnici, del letame sui campi della pianura padana. Abbiamo visto subito l'innalzamento perché manda in atmosfera ammoniaca che si compone con altri inquinanti e produce polveri secondarie».

Come se ne esce?

«Il provvedimento efficace è quello della Regione che impone il blocco dello spandimento: i dati di queste ore parlano già di un calo del Pm10 a partire dalle province più agricole come Mantova e Cremona».

Quali altri provvedimenti?

«Il blocco dei diesel Euro 4 e il divieto di utilizzare impianti di riscaldamento a legna o biomassa».

Il Comune cosa può fare?

«Non collegare Area C a motivazioni ambientali che non ci sono. E soprattutto passare da un approccio tipico della cultura di governo della sinistra che è divieto e sanzioni, a uno che si basi sull'incentivazione di comportamenti virtuosi».

Per esempio?

«Dal primo marzo partono gli incentivi regionali per la sostituzione dei veicoli inquinanti: con gli incentivi statali daremo fino a 18mila euro».

Quanto pesa l'inquinamento degli edifici e quello del traffico?

«Basta accusare le auto perché in Lombardia oltre il 40% dell'inquinamento proviene dagli edifici e il 25 dal traffico. In città sale la percentuale del traffico, ma non legata solo alle emissioni: metà dipende dal consumo di pneumatici, dei freni e al risollevamento delle polveri a terra».

Un esempio di approccio diverso all'ambiente?

«La Regione stanzia 56 milioni di euro utilizzando anche fondi statali per comprare 286 autobus di trasporto pubblico a emissioni bassissime e finanziamo a fondo perduto colonnine per i veicoli elettrici».

Quali risultati vi aspettate?

«Nella nostra conferenza sulla qualità dell'aria, abbiamo mostrato come l'inquinamento si riduce a velocità doppia rispetto alla media europea, quindi il trend di rientro è veloce, ma facciamo fatica per le condizioni peggiori nella dispersione degli inquinanti: l'Europa pone gli stessi limiti per tutti, ma è come se dicesse che gli europei devono pesare 60 chili, ma chi parte da 65 è avvantaggiato rispetto a chi parte da 100 come noi».

La collaborazione con il Comune potrebbe beneficiare del nuovo clima ispirato dal governo Draghi?

«La Regione con il Comune collabora già, un esempio è il progetto Move-in, la scatola nera dei veicoli oggetto di limitazione che consente loro di fare un certo numero di km all'anno che adesso consentirà la circolazione anche in Area B, non solo in Area C».

E quindi?

«Ci differenzia la visione: la nostra più liberale, quella del Comune portata alla sanzione, ma la collaborazione istituzionale mi auguro continui nell'interesse di tutti. E mi auguro sia più fruttuosa quella con l'attuale governo, perché quello precedente non riuscivamo nemmeno a incontrarlo».

Ci sono interventi ambientali nel Piano Marshall lombardo?

«Molti sono finanziati con la Legge 9: uno è dedicato alle caldaie degli edifici pubblici, ma anche quello per l'efficientamento energetico per le case popolari. Oltre 200 milioni del piano di rilancio lombardo sono dedicati a interventi dal contenuto ambientale.

Purtroppo però non possiamo finanziarie progetti privati, perché essendo risorse ricavata con l'indebitamento regionale, devono essere diretti a enti pubblici».

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