Cronaca locale

Arrivano "Le cicogne" L'app per il cellulare che trova la bambinaia

Al via un nuovo servizio in funzione a Milano e Roma Le fondatrici cercano aiuto per portarlo in tutta Italia

Arrivano "Le cicogne" L'app per il cellulare che trova la bambinaia

Trovare una baby sitter affidabile, disponibile, ritagliata su misura per i propri bambini. Per tantissime famiglie è una vera e propria caccia al tesoro, fatta di tentativi più o meno fortunati e parecchie delusioni. Adesso però il compito è diventato più facile grazie a un'applicazione per tablet e smartphone. Si chiama Le Cicogne ed è stata realizzata da due ragazze italiane. Per il momento funziona solo a Roma e Milano. Una delle creatrici si chiama Giulia Gazzelloni che, a soli 26 anni, può dire di essere diventata un'imprenditrice di successo. Nonostante le tante difficoltà per i giovani che vogliono aprire una startup.

L'idea è venuta alla sua socia, Monica Archibugi, che ha pensato di offrire un servizio su misura a mamme e papà dopo essersi dedicata alla cura di un bambino. Così è nato il sito, e poi l'applicazione, che mette in contatto le famiglie con le aspiranti tate. «Ufficialmente il sito è nato ad aprile 2013 - spiega Giulia -. L'idea è stata di Monica. I primi passi li abbiamo compiuti nel 2012, chiedendo a un incubatore per startup di appoggiare il nostro progetto. Dopo un iter non troppo lungo, ad aprile 2013 abbiamo costituito la società. Il primo passo è stata la creazione del sito, seguito di recente da un'applicazione per smartphone e tablet».

La piattaforma è una sorta di database che permette a domande e offerte di lavoro di entrare in contatto. «Per ora siamo solo a Roma e Milano - conferma Giulia -. Il sito raccoglie le offerte di lavoro come baby sitter e le relative domande. In pratica, se un genitore cerca una tata non deve far altro che scaricare l'app, registrarsi e postare il suo annuncio di lavoro. Questo finisce in una bacheca, e viene localizzato sulla mappa della città. A quel punto i baby sitter interessati possono rispondere. E le mamme e i papà decidere di incontrarli».

La sicurezza è garantita dal controllo che queste ragazze fanno a monte. «Tutti i baby sitter sono in un certo senso schedati perché abbiamo sia i documenti sia il codice fiscale - prosegue -. Insomma, dietro ogni profilo sta una vera identità. Se poi dovesse sorgere qualche problema di convivenza non si deve far altro che cambiare baby sitter o famiglia». A Milano questo servizio è già un successo, visto che moltissime mamme e papà lo stanno utilizzando. «Le richieste sono davvero notevoli - dice Giulia -. C'è un gran bisogno di far incontrare domanda e offerta di lavoro, e noi facciamo proprio questo. Dopo qualche difficoltà iniziale, normale quando si avvia una nuova impresa da zero, non abbiamo incontrato ostacoli insormontabili. Certo, in Italia la burocrazia è un po' lenta. Ma a noi tutto sommato è andata bene». Adesso l'obiettivo è espandersi. «Per mantenerci con questo lavoro avremmo bisogno di arrivare in tutta Italia - conclude l'imprenditrice - e siamo alla ricerca di finanziamenti.

Stiamo mettendo a punto il nostro servizio che è flessibile e risponde alle esigenze di tutti».

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