Cronaca locale

Aspettando il Museo del violino Cremona svela l'auditorium

Un'anteprima riservata ai tecnici e agli specialisti del suono. Aspettando l'inaugurazione per tutti nella primavera del 2013, un pubblico specializzato ieri ha potuto ammirare in anticipo il Museo del Violino realizzato a Cremona grazie ai finanziamenti della Fondazione Arvedi Buschini e del Comune di Cremona, con il restauro di Palazzo dell'Arte e l'allestimento del nuovo museo. Che non poteva trovare una culla migliore di Cremona, capitale mondiale della liuteria per storia e tradizione. L'ingegnere acustico giapponese Yasuhisa Toyota ha presentato l'Auditorium «Giovanni Arvedi» progettato con lo studio Arkpabi. Un gioiello per l'acustica e l'architettura. «Ospiti» d'eccezione per la giornata, «Il Cremonese», il violino Stradivari 1715, suonato dal maestro Antonio De Lorenzi che ha mostrato dal vivo le potenzialità del nuovo Auditorium. Uno spazio da 475 posti, dove la sfida è stata quella di «incastonare» una forma sinuosa a tulipano nella rigida struttura razionalista preesistente di un parallelepipedo dalle dimensioni ridotte. É stato necessario scavare alcuni metri sotto il livello del palcoscenico per raggiungere la distanza di 14 metri tra il pavimento e il soffitto, necessari a garantire un suono limpido, nitido e distribuito in modo omogeneo in tutti gli spazi dell'Auditorium. Anche il soffitto è stato modellato con forme e linee tondeggianti per ottimizzare la diffusione sonora. Sarà una sala per concerti d'altissimo livello, sede ideale per incisioni e registrazioni, un unicum per Cremona.
«Sentire per credere - scherza l'ingegnere Toyota -. Quando ho visto l'edificio sono rimasto molto deluso, l'altezza del soffitto non era quella sufficiente, avevo deciso di ritirarmi dal progetto. Ma l'architetto Giorgio Palù mi ha risposto “perché non scavare? A quel punto mi sono convinto della reale possibilità di creare un'opera d'arte». Giovanni Arvedi, presidente della Fondazione, racconta che «vedendo la forma razionale e non modificabile esternamente di Palazzo Cocchia, abbiamo pensato di creare un'opera d'arte al suo interno, sia dal punto di vista architettonico che acustico». E ricorda che in due anni e mezzo sono state ristrutturate piazza Marconi e il Palazzo ed è stato creato l'auditorium al suo interno.
Cremona possiede un patrimonio liutario di enorme interesse: preziosi strumenti ad arco dei più grandi maestri dell'epoca classica, strumenti della tradizione successiva cremonese e italiana, esemplari vincitori dei concorsi di liuteria indetti a partire dal 1976 dall'Ente Triennale degli strumenti ad arco e più recentemente dalla Fondazione Stradivari. A questi vanno aggiunti i preziosi cimeli provenienti dalla bottega di Antonio Stradivari (disegni, modelli, forme, attrezzi) fortunatamente sopravvissuti e offerti in dono alla città di Cremona nel 1933 dal liutaio Giuseppe Fiorini.

Un patrimonio che finalmente verrà riunito in un solo edificio.

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