Cronaca locale

Biglietti tram e metro a due euro, la Regione stoppa il Comune

L'assessore frena il Comune: fuga in avanti E Fi: "Atm non è bancomat, utili da investire"

Biglietti tram e metro a due euro, la Regione stoppa il Comune

Revisione tariffaria sempre più in salita. Dalla Regione arriva un doppio stop agli aumenti Atm inseriti nell'operazione biglietto unico integrato. Da un lato l'assessore Claudia Terzi frena sui tempi, dall'altro Forza Italia studia una norma che impedirebbe di usare Atm «come un bancomat». Insieme, l'intero centrodestra dice no a queste manovre del Comune, dipinte come manovra «dettata unicamente dalla volontà di battere cassa, riempiendo i forzieri comunali a discapito dei cittadini», come dice il capogruppo di Fi Gianluca Comazzi. «La Regione non può forzare i tempi per far quadrare i conti del sindaco Sala» sintetizzano invece i consiglieri leghisti Max Bastoni e Silvia Scurati.

Sentita ieri mattina in commissione Trasporti, l'assessore Terzi ha spiegato che i tempi fissati dal Comune non sono sostenibili, e ha svelato che la «circostanza è già stata precisata al Comune fin dal nostro primo incontro, lo scorso 2 ottobre». «Questo non per un capriccio - ha precisato - attivare una tariffazione integrata significa ribaltare un sistema e dare la possibilità a tutte le società di dotarsi degli strumenti necessari». Il consigliere comunale Gabriele Abbiati ha commentato così: «L'assessore ha smascherato l'incapacità politica della giunta comunale».

Terzi ha chiarito anche l'impatto dell'operazione: ci sarebbe un aumento del 10% su 3,2 milioni di biglietti, del 10/20% su 2,13 milioni di biglietti, del 20/30% su 835mila ticket e del 30/40% su 435mila biglietti, oltre a un aumento del 45/55% per 247mila abbonamenti mensili. «Sono numeri che non possiamo trascurare - ha spiegato - perché Regione Lombardia non avallerà in alcun modo aumenti di questo tipo per il servizio ferroviario». Trenord resta un problema e il Pirellone comunque non vuole assecondare fughe in avanti. «L'integrazione la faremo in modo da tutelare tutti», ha assicurato l'assessore, ricordando che «la Regione ha impedito a Trenord di applicare gli adeguamenti Istat proprio perché il servizio non è quello che vorremmo». Secondo Terzi l'operazione studiata in Comune - non condivisa né con la Regione né con le altre agenzie - per il bacino Milano-Pavia-Lodi-Brianza avrebbe comportato «rincari non giustificati», per esempio per «gli utenti monomodali», cioè chi utilizza un solo mezzo. «Avrebbero avuto rincari - ha detto l'assessore - che vanno dal 10 al 50% e questo per noi è assolutamente inaccettabile». Questo stop è un bel problema per il Comune, che senza il via libera della Regione non può procedere all'annunciato aumento a 2 euro, o meglio dovrebbe fermarsi a 1,70 euro, perché potrebbe introdurre solo gli adeguamenti non applicati in passato. Niente di più. E il Pd attacca: la giunta «Sta bloccando il biglietto unico con pretesti sempre diversi» dice il consigliere Pietro Bussolati.

E intanto Forza Italia vuole bloccare la stessa logica che ispira gli aumenti studiati dal Comune: «L'ultimo bilancio Atm - spiega Fabio Altitonante, sottosegretario regionale - aveva evidenziato un utile di 39 milioni di euro. Da anni il Comune di Milano spreme l'azienda per coprire i propri buchi. Siamo convinti che gli utili delle aziende del trasporto pubblico locale debbano essere utilizzati per dare nuovi e migliori servizi ai cittadini.

Come Forza Italia, proporremo pertanto una modifica della Legge regionale, affinché gli utili non possano andare al Comune, ma debbano essere necessariamente utilizzati per nuovi investimenti (manutenzione, allungamenti delle linee metropolitane, nuovi mezzi, sicurezza)».

Commenti