Cronaca locale

Baby gang della scuola media di Lambrate terrorizzava i negozi con rapine violente

Presi in cinque, la maggiore ha 16 anni ed è stata portata in una comunità

Baby gang della scuola media di Lambrate terrorizzava i negozi con rapine violente

«Troppa violenza, un atteggiamento del tutto sproporzionato rispetto al risultato. È per questo che pensiamo non comprendessero fino in fondo la gravità di ciò che stavano facendo: in fondo si tratta di cinque ragazzi di cui ben tre hanno appena compiuto 14 anni! Non si può spiegare altrimenti come potessero armarsi di coltelli o picchiare una donna all'ottavo mese di gravidanza solo per rapinare oggetti assolutamente privi di valore come alcolici o pacchetti di patatine. Comunque abbiamo dovuto agire in fretta, per toglierli dalla strada il prima possibile. Ma non è finita qui».
Nonostante il loro compito consista innanzitutto nel tutelare i giovani autori di reati, al tribunale dei Minori ci tengono alla chiarezza. E così spiegano che andrà avanti e (...) aprirà ulteriori spiacevoli scenari l'indagine condotta dall'ufficio reati contro la persona del commissariato Lambrate. Finora le catture sono cinque e sono giunte al termine di quattro rapine e una tentata, tutte avvenute in aprile e che gli investigatori della polizia hanno faticato a ricostruire. Quattro mesi fa infatti questa baby gang di quartiere - che per il momento risulta composta da quattro giovani italiani (tra cui una 16enne, la maggiore del gruppetto) e da un giovanissimo pakistano - ha imperversato a Lambrate, ma sempre «colpendo» stranieri di origine asiatica, bengalesi e cinesi, perlopiù titolari di piccoli supermarket se si eccettua l'assalto del 23 aprile in via Padova. Quando fu un venditore ambulante 51enne, ma sempre di origine bengalese, a essere minacciato con un coltello dai cinque che gli scipparono il portafogli con 400 euro. I gestori dei negozi, per problemi linguistici ma anche nel timore di ritorsioni della banda che potessero minare ulteriormente le loro attività commerciali, hanno avuto difficoltà a sporgere denuncia e a spiegare alla polizia in maniera particolareggiata e quindi esauriente per le indagini, come si erano svolti i fatti.

Tra gli arrestati maschi il maggiore, un 15enne, è stato portato al Beccaria e altri tre, tra cui però c'è anche la sedicenne, in altrettante comunità protette. Il pakistano, che ha 14 anni, ha ricevuto invece l'ordinanza di custodia cautelare mentre era già ospite dell'istituto penale minorile, sempre in seguito a un arresto per rapina. Tutti loro frequentano una scuola media di Lambrate dove si vantavano delle loro «prodezze». Al momento dell'arresto, inoltre, hanno manifestato timore solo all'idea di finire in carcere, ma non si sono mostrati pentiti per quanto fatto.

Il primo colpo addebitato per ora a questa baby gang risale a domenica 7 aprile, in un piccolo minimarket di piazza Gobetti. Dove i ragazzi hanno aggredito il titolare, un cinese, con una sfilza di pugni prima di portargli via degli alcolici prendendoli dagli scaffali. La rapina più violenta avviene esattamente una settimana più tardi, il 14 aprile, in un altro minimarket, stavolta di via Cambiasi, a due passi da piazza Udine. Quando la banda, dopo aver distratto il proprietario bengalese, s'impadronisce sotto i suoi occhi di patatine e vino. Davanti alle proteste dell'uomo i giovanissimi prima lo colpiscono con dei pugni, quindi si avventano sulla moglie, incinta di otto mesi, sferrandole calci alle gambe e alla pancia: la poveretta è costretta a ricorrere alle cure dell'ospedale, per fortuna sta bene. La polizia scoprirà quindi che solo il giorno prima la baby gang aveva colpito in un altro minimarket, stavolta in via Ronchi, scagliandosi contro un'anziana cliente e gettandola a terra. Il 16 aprile, infine, nel mirino della gang è finito un minimarket in via Crescenzago. L'escalation dei colpi però aveva cominciato a fare notizia. Così il negoziante, vedendo sopraggiungere i giovani, si è chiuso all'interno.

Come in un fortino.

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