Cronaca locale

Baggio, un «paese» in città tra dolci fatti in casa, sarte e libri presi in prestito

L'intraprendenza di donne, maestre ed ex pubblicitari che con il cuore stanno reinventando una periferia

Simona Borgatti

La vecchia Baggio, grazie all'umanità e all'intraprendenza dei suoi abitanti, sta vivendo un felice periodo di rilancio. Tra i ballatoi e i vecchi cortili è infatti tutto un pullulare di nuove attività commerciali, tutte al femminile, che al primo posto non mettono il marketing, ma il cuore. La capostipite di questa filosofia può essere Tiziana De Vecchi della libreria Linea di Confine (Ceriani 20) inserita nel Circuito delle Librerie Milanesi. Baggese, ex maestra elementare, dal 1999 manda avanti la piccola libreria di Via Ceriani che negli anni è diventata un punto di riferimento per tutto il quartiere sia per fare due chiacchiere sia per partecipare e sostenere iniziative culturali e solidali. Sulla sua scia negli ultimi due anni hanno aperto nuove attività che si sono affiancate agli artisti come il signor Formenti, agli artigiani tra cui «il» Monti il più anziano ciclista milanese, alle associazioni di volontariato, alle botteghe, alle trattorie storiche che da sempre fanno della vecchia Baggio un paese nella città conservandone lo spirito. Chiara Palmigiani e Chiara Chisani hanno lasciato il mondo della pubblicità e dei videogiochi per dedicarsi alle loro passioni: i dolci e i libri. La loro caffetteria «Carta da zucchero» (Ceriani 13) nel giro di due anni è diventata un luogo di ritrovo e di scambio la cosa che dà loro più felicità - dove consumare ottimi dolci preparati con materie prime bio: «Abbiamo deciso di aprire la pasticceria qui raccontano perché il quartiere è vivibile e ha mantenuto l'atmosfera di un piccolo paese: è vivo sia culturalmente sia umanamente». Alla produzione dolciaria affiancano presentazioni librarie, letture e book crossing. Hanno aperto la caffetteria grazie al bando comunale rivolto all'imprenditoria femminile per far rivivere le periferie proprio come ha fatto Anna che alla Posteria del Borgo (delle Forze Armate 403) vende alimenti sfusi e bio di piccoli produttori senza dimenticare la solidarietà: sui suoi scaffali trovano spazio i panettoni e il pane prodotti dai ragazzi del Beccaria con i grani antichi del Parco delle Cave. Anche lei ha realizzato una sua passione, quella agricola, attraversando però un brutto momento: «Purtroppo ho perso il lavoro, mi hanno messo in mobilità e, non giovanissima, ho dovuto reinventarmi di nuovo. Non sono Farinetti, ma da me si ascolta, si chiacchiera e si compra il buon cibo prodotto con amore». Da Filò (Ceriani 14) invece Francesca, prof precaria, dà sfogo alla sua passione per il cucito («Mi divertivo a confezionare i vestiti per le mie figlie») aprendo un «sartificio» che raduna 15 soci tra sarti e artigiani creativi. Obiettivo: creare un laboratorio di produzione e uno spazio per eventi per promuovere la sartoria come occasione di aggregazione e innovazione sociale per far vivere il quartiere. «Sinergie» (delle Forze Armate 412) è un'altra associazione di artigiane. Margherita e Loredana, quest'ultima prof in pensione, aiutano altre donne a esprimere la creatività in base a bisogni personali: una depressione, una separazione, un lutto o, più felicemente, avere il piacere di mostrare e vendere le proprie creazioni.

La rete tra «vecchi» e «nuovi» a Baggio sembra funzionare: un anno fa è nata l'associazione Vivere Baggio costituita da artigiani, negozianti e associazioni di volontariato per rendere il quartiere ancora più vivo e vivibile senza competizioni a tal punto da costituire un gruppo whatsapp dei negozianti per segnalare eventuali tentativi di furto e movimenti sospetti.

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