Cronaca locale

Bimba di tre anni presa a martellate dal papà impazzito

La piccola è grave in ospedale ma si salverà L'uomo ai carabinieri: «Ho sentito delle voci»

Una famiglia di ucraini perbene, lavoratori, che mai avevano avuto problemi con la giustizia, perfettamente integrati - e da tempo (sono in Italia da 15 anni, ndr ) - nella comunità brianzola di Busnago. Un nucleo tranquillo, improvvisamente dilaniato da un evento inaspettato che ha portato lui, il capo famiglia, nel carcere di Monza con un'accusa di tentato omicidio e la figlia di nemmeno tre anni ricoverata in gravi condizioni e prossima a una nuova operazione, al reparto di pediatria degli ospedali riuniti di Bergamo. L'arrestato, un 36enne che con la moglie coetanea gestisce un'impresa di pulizia, la sera di Capodanno ha impugnato un martello e si è scagliato contro la bimba che era a letto con la mamma. La donna è fuggita a casa di un vicino e da lì ha avvertito i carabinieri di Vimercate e l'ambulanza. Il marito si è seduto nell'appartamento in preda all'angoscia e ha seguito i militari in caserma senza fiatare: «L'ho fatto - ha ammesso - perché delle voci mi hanno detto che mia figlia altrimenti sarebbe morta». In realtà la bimba ha rischiato la pelle proprio a causa del gesto «malato» del padre. Ora, nonostante abbia perso molto sangue, non è in pericolo di vita.

Secondo la consorte il marito era diventato cupo e taciturno da 4-5 giorni. Lei, vedendolo così strano, gli aveva chiesto cosa non andasse, se avesse dei problemi, ma l'uomo si era limitato a scuotere il capo in segno di diniego, sempre più chiuso nel suo mutismo. Era riuscito a mettere insieme qualche parola solo nel pomeriggio di giovedì quando aveva chiesto alla moglie di preparare una cena abbondante perché aveva invitato alcuni connazionali a trascorrere il Capodanno lì, a Busnago, nel loro appartamento di via delle Robinie.

La donna non fa domande. Esce, va a fare la spesa, apparecchia la tavola a festa, ingegnandosi nel confezionare prelibatezze ucraine. Nessuno degli ospiti annunciati dal marito, però, si presenta e la moglie alle 23 è già a letto con la figlia che ha poco meno di tre anni.

Sono ancora sveglie, ma al buio quando il marito entra all'improvviso nella stanza e con un martello si scaglia sulla figlioletta, sferrandole un colpo fortissimo alla testa. La bambina comincia a sanguinare copiosamente, la madre urla, prende tra le braccia la figlia e corre sul pianerottolo, suonando all'impazzata al campanello della vicina che la fa entrare e si chiude in casa con lei e la bambina. Il marito resta con il martello in mano, quasi impietrito, nell'abitazione.

Lo trova così, seduto sul divano completamente sconvolto, un altro vicino che entra, tra mille cautele, nell'appartamento. «L'ho fatto per quelle voci» balbetta l'ucraino. I carabinieri lo stanno già portando via in manette quando l'ambulanza corre verso l'ospedale di Vimercate da dove la bimba verrà poi trasferita a Bergamo.

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