Cronaca locale

Botte e minacce alla fidanzata sull'autobus Il personale Atm chiama la polizia e la salva

L'autista ferma il mezzo per aiutare la donna, poi intervengono le forze dell'ordine

L'ennesimo pestaggio ai danni di una donna boliviana di 43 anni sarebbe finito come gli altri, con la vittima terrorizzata e chiusa nel proprio silenzio, se non fosse stato per l'intervento di un autista dell'Atm. Venerdì sera intorno alle 21.30 la 43enne si trovava per strada insieme al compagno, un connazionale di 41 anni, che l'ha aggredita.

Passando di lì alla guida del bus numero 68, il conducente ha notato che lo straniero strattonava la fidanzata, le strappava i capelli e la prendeva a pugni. L'autista si è fermato per permettere alla vittima di salire a bordo e salvarla dalla violenza dell'uomo, ma anche lui è riuscito a introdursi nel mezzo mentre le porte si stavano chiudendo. Sull'autobus ha continuato a picchiare la donna. A quel punto il dipendente Atm ha di nuovo frenato, ha lasciato il volante e ha provato a difendere la 43enne. Poi, quando la situazione è ulteriormente degenerata, ha chiamato la polizia. Gli agenti sono intervenuti subito, all'angolo tra via Uruguay e via Quarenghi, non lontano da una fermata dell'autobus. Arrivati, hanno trovato la donna sconvolta e l'uomo molto agitato, visibilmente ubriaco. Quest'ultimo ha prima minacciato la compagna di continuare a picchiarla «a casa» e poi si è scagliato contro uno degli agenti che cercavano di bloccarlo. È stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale, è finito nel carcere di San Vittore.

La sua compagna è stata portata all'ospedale San Carlo, aveva lesioni su tutto il corpo e una frattura al cranio. È stata medicata e dimessa con una prognosi di cinque giorni. Per la prima volta ha denunciato il suo aguzzino, ma ha raccontato agli agenti di ripetuti abusi subiti. Le forze dell'ordine erano già intervenute per episodi simili nella casa della coppia in via Esterle, nella zona di via Padova, ad aprile, a maggio e anche a luglio. Entrambi gli stranieri sono regolari, ma il 41enne, che fa l'operaio, ha numerosi precedenti penali sempre per maltrattamenti. Alcuni risalgono al 2012, quando si era accanito sull'ex moglie.

La donna boliviana, incensurata, ha confessato agli agenti di aver più volte provato a rivolgersi alla polizia, ma di aver sempre cambiato idea perché terrorizzata dalle minacce del convivente. Era stata soccorsa in ospedale in diversi episodi, sempre con prognosi dai cinque ai dieci giorni.

CBas

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