Cronaca locale

Branciaroli: vi racconto Giuda

L'attore battezza la sala degli Incamminati col testo di Doninelli

«Si erano messi in troppi a omaggiare Ronconi, dopo la sua morte. Anche chi non c'entrava nulla è salito dolente sul carro funebre. Io, che di Luca ero davvero amico, lo ricorderò con la Medea da lui diretta. Medea ero io, sui tacchi a spillo. Uno spettacolo memorabile che riproporrò esattamente con la regia di Ronconi. Ma non stiamo parlando di questo, vero?». Vero. Abbiamo disturbato Franco Branciaroli non per «Medea», né per il «Macbeth» che vedremo al Piccolo in ottobre, ma per il reading che tiene oggi, unica data, nella nuova sala teatrale in Largo Corsia dei Servi 4: 110 posti intitolati a Emanuele Banterle, uomo di teatro (fu anche ai vertici del Piccolo) scomparso nel 2011, a soli 55 anni. «Leggo pagine dal libro che Luca Doninelli ha dedicato a Giuda. Doninelli è grande scrittore, anche se non tutti nel mondo delle scene lo sanno, rimasto con me alla direzione artistica del Teatro degli Incamminati, compagnia itinerante che nacque con Giovanni Testori, chiamandosi degli Scarrozzanti. Gli Incamminati - prosegue Branciaroli - ora hanno casa allo Spazio Banterle. Luogo perfetto per il teatro di parola, che organizza una sua propria stagione, con monologhi, letture e persino uno spettacolo cinese». Di Giuda, il traditore per antonomasia, Luca Doninelli tratta nel romanzo storico «Fa' che questa strada non finisca mai», uscito nel 2014 da Bompiani. Con un punto di vista spiazzante. Dice Branciaroli: «Giuda denunciò Gesù, è la tesi di Doninelli, per salvargli la vita. Voleva affidarlo alla giustizia ufficiale, quella romana, non alla furia del popolo. Pensava che i romani si sarebbero accontentati di punirlo solo perché si era proclamato re dei giudei, e che la punizione, non la morte in croce, bastasse a placare il popolo. Ma Giuda non fece i conti con Ponzio Pilato, governatore debole, che pensava di mettersi in luce a Roma, e rafforzarsi, usando il pugno di ferro con Gesù. Io leggo le pagine che vanno dal miracolo della resurrezione di Lazzaro alla pena capitale. Sono orgoglioso di inaugurare il teatro con questo magnifico testo.

E poi la sala è dedicata a Banterle, pure lui un Incamminato». AB

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