Cronaca locale

Da Broadway l'eterno culto di Chorus Line: "Questo musical è una metafora della vita"

Chiara Noschese dirige il revival italiano dello spettacolo più premiato

Da Broadway l'eterno culto di Chorus Line: "Questo musical è una metafora della vita"

«In quella fila, in fondo, lottiamo per finirci tutti. Guadagnarsi la Chorus Line significa combattere per essere all'altezza. O, come si dice oggi, essere sul pezzo. É una sfida che tutti noi ci poniamo nella vita». Certo, poi, Chiara Noschese da regista e adattatrice di musical, artista da tempo legata a Stage Entertainment e al Teatro Nazionale sa ben riconoscere quando una storia ti prende per il bavero e ti trascina dentro. Ecco perché Chorus Line, successo teatrale a Broadway dal 1975 vincitore di 9 Tony Award e del Premio Pulitzer per la drammaturgia, declinato in film (altrettanto di successo) nel 1985, è la storia che la regista milanese ha inseguito per anni: dopo la versione della Compagnia della Rancia (la prima nel 1990) il musical di culto ideato dal coreografo Michael Bennett su musiche e testi di Marvin Hamlsich e Edward Kleban torna in scena in versione italiana al Teatro Nazionale dal 14 febbraio al 10 marzo (ore 20.45, sab ore 15.30 e 20.45, dom ore 15.30, ingresso 52-26 euro, info 02.00.64.08.88). «Chorus Line è un prodigio che valeva ogni fatica spesa spiega Chiara Noschese Ho rimesso mano ai testi e alle liriche di questo ch è stato definito il Re dei Musical ed è stata una vera battaglia, che spero di aver vinto. In alcuni momenti dello spettacolo ci sono parti concertate a diciannove voci». In un'opera corale di questo tipo, anche i motivi del suo successo negli anni non possono che essere numerosi: «Il primo l'ho citato prosegue Noschese e cioè la metafora potente della sua storia, dove il musical diventa rappresentazione della vita. Si parla di una lunga serie di provini che un regista duro e esigente fa sostenere a un gruppo di performer per entrare in uno show di Broadway, e già questa cornice conquista chi fa musical e chi ama il musical. Preparare Chorus Line, fare le audizioni a un cast oggi composto da nomi già consolidati e da giovani promesse, è stato come metterlo già in scena. Oltre a ciò, Chorus Line è l'opera perfetta per dimostrare come chi calca il palcoscenico nel musical deve eccellere nella cosiddetta tripla minaccia: saper ballare, cantare e recitare. Infine, ultimo segreto sono le storie individuali dei ragazzi protagonisti, evocate dalle canzoni e dai dialoghi».

Prima di Fame, prima di X Factor, di Amici e dei tanti talent show in tv, Chorus Line ha messo in scena l'epopea minimalista delle selezioni e delle eliminazioni nel mondo dello showbiz. Ecco perché un'opera del genere, benché ormai un classico, può attirare anche molti giovani di oggi: «Come nell'ultima versione portata a Broadway, anch'io ho escluso nel testo precisi riferimenti cronologici», spiega Chiara Noschese che aggiunge: «Un altro elemento fondamentale per creare empatia col pubblico è la musica dal vivo, diretta da Andrea Calandrini. Un'ulteriore garanzia è la cura delle coreografie originali da parte di Fabrizio Angelini che, in carriera, ha sguito cinquecento recite di Chorus Line».

Nel cast, spiccano alcuni nomi conosciuti del musical italiano, basti citare Giuseppe Verzicco (Al), l'ex Peter Pan Giorgio Camandona (Bobby), e l'ex Mary Poppins Federica Basso.FGat

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