Cronaca locale

Cade sul tram per una frenata Anziana risarcita con 8mila euro

Il Codacons: danni morali e fisici. Atm: valutiamo il ricorso

Ottomila euro. Tanto ha ottenuto a titolo di risarcimento da Atm una passeggera 80enne che era caduta durante un viaggio in tram. L'incidente è avvenuto il 17 maggio 2010 su una vettura della linea 9. Lo ha deciso il Tribunale di Milano con una sentenza datata 20 settembre.

L'Azienda dei trasporti dovrà risarcire alla cittadina sia i danni morali sia quelli fisici. A causa di una brusca frenata del tranviere la passeggera, che è difesa dall'avvocato e presidente del Codacons Marco Maria Donzelli, era stata sbalzata dal sedile contro un corrimano metallico. Aveva battuto violentemente la testa e il corpo. Visitata lo stesso giorno dai medici del San Paolo, le era stato diagnosticato «un trauma distorsivo al rachide cervicale con sette giorni di prognosi». Due mesi dopo l'incidente uno specialista le aveva prescritto dieci sedute di terapia per il trauma subito al «rachide cervicale» e dieci sedute di «rieducazione posturale globale». Ancora in una visita specialistica successiva le avevano riscontrato una «sindrome vertiginosa», una «depressione post traumatica» e un «disequilibrio con componente funzionale importante». Spiega il Codacons: «La brusca frenata da parte del conducente provocava dei gravi danni al passeggero, oltre una depressione post traumatica. Al rifiuto di Atm di risarcire la passeggera la stessa si vedeva costretta ad adire le vie giudiziarie, che dopo un lungo procedimento condannavano Atm».

Da parte sua Atm fa riferimento a «lievi danni» e precisa di risarcire «sempre i passeggeri che si infortunano sui suoi mezzi, purché ne sussistano le condizioni. Nel caso specifico, però, la passeggera, infortunatasi a seguito di una frenata causata da un veicolo che ha tagliato la strada al tram, ha inizialmente chiesto una somma di 30mila euro, sproporzionata secondo le perizie rispetto alle effettive conseguenze del fatto. In sede giudiziale tale somma è stata ridotta a 9.500 euro, sul presupposto di un danno biologico del 5 per cento. La decisione del Tribunale ha ridotto ulteriormente la somma a 6.875 euro (per un totale di circa 8mila euro con gli interessi) a seguito di una consulenza tecnica che ha ridotto il danno dal 5 preteso all'1,5 per cento accertato. Bene ha fatto dunque Atm a resistere alle infondate ed esagerate pretese economiche avanzate». Poi l'anticipazione di un probabile ricorso in Appello: «Atm non può corrispondere indiscriminatamente qualunque somma le venga richiesta dai passeggeri: gli eventuali risarcimenti devono essere congruenti con i danni effettivamente causati». Per questo, conclude la nota, se la sentenza nelle motivazioni non rispetterà tale principio, l'Azienda dei trasporti si riserva un'eventuale impugnazione.

CBas

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