Cronaca locale

Calchi Taeggi, assolto De Albertis

Calchi Taeggi, assolto De Albertis

Niente da fare per la Procura della Repubblica: l'inchiesta sulla mancata bonifica dell'area di via Calchi Taeggi, a Baggio, per la seconda volta va a sbattere contro una sentenza che boccia su tutta la linea la ricostruzione compiuta dai pm. Il giudice preliminare Simone Luerti ha assolto ieri i quattordici imputati, tra cui il presidente di Assimpredil e della Triennale Claudio De Albertis, con la formula più ampia: «il fatto non sussiste». É la stessa formula che nel 2013 un altro giudice preliminare, Gianfranco Criscione, aveva impiegato per rifiutare il rinvio a giudizio chiesto dalla Procura. Che però non aveva demorso, e aveva presentato con successo ricorso in Cassazione. Stavolta gli imputati hanno scelto la strada del rito abbreviato, e ieri portato a casa l'assoluzione. Bisognerà attendere novanta giorni per leggere le motivazioni della sentenza, ma si può già ipotizzare quali siano gli assi portanti della decisione del gip Luerti. L'area di Baggio per il gip era effettivamente un sito contaminato, e non una discarica come sosteneva la Procura, ma non c'è alcun elemento per accusare De Albertis e gli altri protagonisti dell'operazione immobiliare di avere causato o aggravato lo stato di inquinamento della falda: uno stato per alcuni aspetti fisiologico, e paradossalmente reso più evidente dai lavori di bonifica del sito, che hanno messo in movimento le sostanze tossiche. Soprattutto, per il gip non è provato che i lavori abbiano contribuito al disastro. Agli imputati erano stati contestati i reati di avvelenamento colposo delle acque, omessa bonifica, gestione di discarica abusiva e l'abuso d'ufficio, per i quali il pm Pirrotta aveva chiesto la condanna di tutti gli accusati a pene fino a 16 mesi di carcere. L'assoluzione pronunciata ieri dal gip potrebbe spianare la strada al dissequetro dell'area, disposto nel corso delle indagini preliminari, e alla ripresa dei lavori. Sui 260mila metri quadrati di via Calchi Taeggi la società Torri Parco Bisceglie aveva ottenuto l'autorizzazione a costruire un complesso terziario e residenziale con 1.

300 case, uffici e parchi giochi.

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