Cronaca locale

Il Cammino di Colombano Spirito e arte fino a Bobbio

Oggi Scola celebra i 1.400 anni dalla morte del santo irlandese In una guida il suo pellegrinaggio per l'Europa fino a Milano

M onaci santi e maestri. Non solo l' ora et labora , prega e lavora, di san Benedetto, ma anche studia e insegna. Tra i padri spirituali San Colombano, figura capitale nella storia del monachesimo e della Chiesa antica, definito da Benedetto XVI uno dei padri dell'Europa. Il suo nome è legato a Bobbio, nell'antica provincia di Liguria, dove Colombano fondò un monastero celebre per la sua fedeltà alla regola e per la sua attività culturale. Morì a Bobbio, in quella che oggi è provincia di Piacenza, il 23 novembre del 615. È per questo che oggi il cardinale Angelo Scola, come inviato speciale di Papa Francesco presso il vescovo di Piacenza, Giovanni Ambrosio, celebrerà alle ore 17, nell'Abbazia di San Colombano, l'Eucarestia in occasione del XIV centenario della morte del santo.

San Colombano, si legge nella bolla papale con cui Francesco invia Scola a Bobbio, «indica a tutti dove siano le radici da cui l'Europa può trovare una rinascita». Con un messaggio speciale che il Papa chiede di diffondere: «Il vero amore lo si dimostra non tanto a parole, ma con i fatti e nella verità». Un santo europeo, Colombano, non solo per le caratteristiche della sua vita e della sua spiritualità, ma anche per il suo peregrinare per Cristo in terra d'Europa, lungo un cammino nato in Irlanda, che poi si snoda dal lago di Costanza (il Bodensee), passa per Milano e arriva a Bobbio. È stata l'associazione Homo Viator , grazie al lavoro di Piernoè Barbante, Daniela Pescatori e i loro amici, a realizzare una guida al Cammino, dopo aver ricostruito le tappe della peregrinatio di questo monaco, eremita, missionario irlandese che fece dei suoi cinquant'anni trascorsi tra le mura di Bangor, Irlanda del Nord, non il punto di arrivo ma il punto di partenza di un tragitto lungo, denso e profondo come l'Europa.

È proprio in una lettera di San Colombano, scritta a Papa Gregorio Magno intorno al 600, che si trova per la prima volta l'espressione «totius Europae», ovvero di tutta l'Europa. È anche per questo che è nata una petizione perché diventi patrono dell'Europa unita. Fu per opera sua e dei suoi monaci che avvenne uno dei mutamenti fondamentali nella celebrazione del sacramento della Penitenza: da pubblica che era diventò privata. Austero, penitente, castigatore dei costumi adulterini, era considerato una specie di Giovanni Battista.

Oggi più che mai le persone desiderano pellegrinaggi non solo per motivi religiosi, ma anche per ragioni culturali e storiche, per riappropriarsi di ciò che ha costituito le proprie origini, il fondamento dell'identità più profonda. Mettersi in Cammino per trovare se stessi e le vicende dell'Europa. Impossibile ricostruire con certezza storica nei dettagli precisi il cammino effettivamente percorso da san Colombano, ma il lavoro del gruppo Homo Viator è nato per cercare di farlo. Hanno camminato di persona, dietro l'intuizione di Danilo Parisi. Così, nel 2011 è stato ricostruito e ripercorso il tratto da san Colombano al Lambro fino a Bobbio. Nel 2012, in occasione dell'appuntamento annuale nella basilica milanese di Marco, il gruppo di amici ha camminato sul tratto tra Milano e Bobbio. Poi a Rorsach, sul lago di Costanza, alla fine del giugno 2013, partendo dalla chiesa di san Colombano hanno iniziato la risalita del Reno, lungo le alzaie. A piedi fino a Splugen e la via Mala, a Zillis nella vallata di Schons, attraverso le Alpi seguendo il tracciato antico delle carovane, lunga la gola del Cardinello e il torrente Liro fino a Chiavenna.

«Non è la via più breve, ma certamente è la tranquilla. Come priorità ci siamo dati il passaggio per luoghi dove la venerazione per san Colombano è antica e tangibile. Così abbiamo deciso per esempio di stare sul Lario orientale e seguire l'Adda dove si trovano due testimonianze molto antiche. Non si possono raggiungere tutti i luoghi che ricordano il nostro santo» spiegano gli autori di questo percorso lungo e diviso in tappe, un po' come accade per il celeberrimo cammino che porta a Santiago. E veniamo ai dettagli pratici.

La prima parte riguarda l'attraversamento delle Alpi dal Bodensee (il lago di Costanza) fino a Chiavenna e si tratta di nove tappe per circa 180 chilometri.

La seconda parte accompagna la discesa verso Milano, lungo il lago di Como il fiume Adda e il Naviglio Martesana, e si compone di otto o nove tappe per circa 140 chilometri.

La terza parte ci conduce fino a Bobbio, attraverso la pianura padana e le colline piacentine e si tratta di sette tappe per circa 130 chilometri.

Un Cammino ricco di arte, storia e anche della dolcezza di continui corsi d'acqua.

Colombano è nato intorno al 543 nella provincia di Leinster, nel sud-est dell'Irlanda. A vent'anni entrò nel monastero di Bangor e fu ordinato sacerdote. A circa cinquant'anni, lasciò l'isola con dodici compagni per una missione sul continente europeo: la migrazione di popoli aveva fatto ricadere nel paganesimo intere Regioni. Fondò Annegray, Luxeuil e Fontaine. Affrontò la disputa sulla data della Pasqua: l'Irlanda seguiva la tradizione orientale in contrasto con la tradizione romana. Si scontrò con il re Teodorico per le sue relazioni adulterine. Riparò a Sankt Gallen, in Svizzera, e poi in Italia, dove affrontò l'eresia ariana. Il re dei longobardi, nel 612 o 613, gli assegnò un terreno a Bobbio, dove fondò un nuovo monastero diventato illustre come Montecassino. Qui morì il 23 novembre 615.

di Sabrina Cottone

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