Cronaca locale

Campo da calcio e "dischetto" Cosa sopravviverà del Meazza

Un pezzo del vecchio stadio nei due progetti in gara Scaroni: prezzi biglietti variabili, proprietà al Comune

Campo da calcio e "dischetto" Cosa sopravviverà del Meazza

I nostalgici potranno ancora tirare in porta sull'erba del Meazza. Nel progetto disegnato dagli studi Manica-Sportium, accanto al nuovo stadio a forma di ovale - «Gli anelli di Milano» - che immortalerà i volti di 16mila tifosi sulle facciate, illuminate di rosso o azzurro a seconda che giochino Milan o Inter, resisterà alla rottamazione il campo storico. É l'elemento iconico, tra passato e futuro, che colpisce del rendering americano-milanese presentato ieri dai vertici di Milan e Inter al Politecnico, mentre l'associazione Gruppo Verde San Siro fuori cercava di raccogliere firme (a fatica) tra gli universitari a caccia di selfie. Il campo del Meazza sarebbe il tetto verde di un centro commerciale interrato, tra tre grattacieli (destinati a hotel, uffici e servizi) che cambieranno lo skyline del quartiere. Ma c'è un pezzo di Meazza anche nell'altro progetto in gara, «La Cattedrale» del calcio disegnata da Populous: nel punto esatto dove viene posata la palla sul dischetto ci sarà l'ingresso, o meglio l'ascensore che porta al museo con una grande «hall of fame». I club puntano (anche) sul passato per convincere politici e tifosi ad archiviare il Meazza. Oggi inizia il match in Commissione, il Consiglio dovrà esprimersi entro il 9 di ottobre perchè il giorno dopo è la scadenza fissata alla giunta per dichiarare se il progetto è di pubblica utilità, altrimenti i club ricorreranno al governo come prevede la legge stadi. Ma sarebbe scontro, da evitare. Per questo l'ad dell'Inter Alessandro Antonello mette le mani avanti e azzarda che se servirà più tempo «potremmo concedere una dilazione». Ma precisa che la mediazione sul cemento arriverà fino a un certo punto, le società hanno chiesto il doppio delle cubature consentite dal Pgt per rientrare dall'investimento totale (650 milioni per lo stadio, circa 1,2 per creare tutto il nuovo distretto «vivo 365 giorni all'anno») e «sotto una certa volumetria non possiamo scendere o il progetto non si sostiene». In prima fila gli assessori Maran, Tasca e Guaineri, fa mormorare l'assenza del sindaco anche se il presidente del Milan Paolo Scaroni minimizza («ha detto che vuole farsi un'idea con calma e mi sembra una posizione saggia»). Il progetto sarà scelto «nelle prossime settimane» ma ai comitati del no ricorda che l'impianto in entrambi i casi è parzialmente interrato ed emerge per massimo 30 metri, «farà il 60% in meno del rumore rispetto al Meazza, anche se è più vicino alle case di via Tesio»». Con l'ad del Milan Ivan Gazidis fa presente che il Cio non ha sollevato questioni sul vecchio o nuovo stadio per la cerimonia delle Olimpiadi 2026: il nuovo stadio si può realizzare entro il 2024. Bastano tra 9 mesi e un anno per demolire il Meazza, altri 3 anni per realizzare (dopo i Giochi) il quartiere. Da ieri i piani sono sul sito www.nuovostadiomilano.com e a breve sarà aperto un sondaggio on line, anche se non vincolante. I club vogliono consultare anche gli abbonati e i residenti nella zona. Scaroni prova a tranquillizzare consiglieri e sindaco che hanno sollevato il tema del caro biglietti: «Ci sarà una grande variabilità, prezzi popolari e meno. Noi ci aspettiamo incassi più elevati dai circa 10mila biglietti corporate comprati dalle aziende. E più pubblico, oggi la media è di 47mila spettatori, meglio uno stadio più piccolo che grande e semivuoto». Al Comune ricorda che tutto quello che è costruito su terreni pubblici diventa di proprietà comunale, chiederemo concessione per 90 anni». Sul fronte del no rimane il leader della Lega Matteo Salvini: «Abbattere il Meazza è un delitto». Sala ha disertato l'evento e ha partecipato invece l'inaugurazione di «CalcioCity», promossa in Triennale da Stefano Boeri: il progetto dell'archistar è stato scartato e Scaroni esclude che possa essere recuperato. L'assessore Pd Pierfrancesco Maran ha invitato «a mostrare anche i 2 disegni esclusi». Sala non giudica i progetti, da sindaco vuole «rimanere asettico e la politica deve dibattere ora di temi tecnici. Mi pare che da oggi si vada verso un percorso diverso e chiarito: le squadre vogliono lo stadio nuovo e non considerano fattibile il restyling. Stanno esprimendo il bisogno di avere più ricavi e quindi di avere un numero significativo di posti corporate. É un modo diverso di vivere lo stadio, ma se servirà a fare più grandi le squadre». Sulla proprietà «mi fa piacere l'abbiano detto ma non farò una battaglia campale, è il fatto meno rilevante, io voglio proteggere assessori e funzionari dalla Corte dei Conti».

E sulle volumetrie ammette «ci sarà il vero dibattito per trovare equilibrio, le richieste iniziali delle società sono elevate capisco che con le regole del Pgt forse non è possibile».

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