Cronaca locale

Carcano, nuova stagione in «Mare aperto»

Presentato un palinsesto tra prosa, danza e concerti con la Società del Quartetto

Mimmo di Marzio

Non è facile per un teatro «nuotare in Mare aperto» quando si è stretti tra il peso di una storia blasonata cominciata in piena età napoleonica - e che nei decenni vide calcare le scene a Eleonora Duse e Gustavo Modena - e le ristrettezze di un'epoca sempre pronta a tagliare i fondi alla cultura. Ma se In Mare aperto è proprio il nome scelto per la stagione 2019/2020 del Carcano, ciò si deve all'entusiasmo e all'ottimismo di Sergio Fantoni e Fioravante Cozzaglio, i direttori artistici che nel 2014 rilevarono la storica sala salvandola da una crisi inesorabile di debiti e di pubblico. «Certo, si potrebbe fare molto di più se lo Stato ci riconoscesse i finanziamenti che si dovrebbero a un Teatro di rilevante interesse culturale quale anche noi siamo», dice Cozzaglio con una punta di rammarico. «Potremmo ad esempio finalmente realizzare quella saletta da 100 posti da dedicare ai giovani e alla ricerca, un investimento per il futuro. Ma dobbiamo fare i conti con il mutuo da pagare...». Però l'ottimismo è salvo e confortato dai numeri che nelle ultime stagioni hanno visto crescere il pubblico del 51 per cento con una media di 526 spettatori a replica. Un fermento da cavalcare perchè la concorrenza in città è alta, la sala dista soltanto poche centinaia di metri dagli effervescenti Bagni Misteriosi del Franco Parenti, e chi si ferma è perduto. Così, anche per la prossima stagione, il Carcano investe in una stagione a tutto campo: dalla prosa alla musica, dalla danza alle Lezioni di Storia. Non mancano sezioni-focus, come la rassegna di teatro al femminile Donne scatenate (durante la settimana dell'8 marzo) con Lella Costa a fare da apripista. O ancora, la sezione Ex Novo, sette spettacoli dedicati a un «teatro diverso», tra cui spicca Barbablú di Costanza Di Quattro con Mario Incudine, per la regia di Moni Ovadia. Per la prosa meritano di essere segnalati i tre debutti nazionali: Il Grigio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, con protagonista Elio ex Storie Tese; La camera azzurra, thriller di Georges Simenon diretto da Serena Sinigaglia, e Lo zoo di vetro di Tennessee Williams con in scena Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Mariano Pirrello, Anahì Traversi. Sempre per la prosa, in cartellone spicca Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello diretto e adattato da Valter Malosti, e La cena delle belve dello scrittore francese di origine armena Vahè Katchà che Vincenzo Cerami, autore di traduzione e adattamento, ha ambientato in Italia durante l'occupazione tedesca. Per non tradire una tradizione che ha sempre strizzato l'occhio al dramma antico, ecco L'Antigone di Sofocle diretto da Laura Sicignano, con l'interpretazione di Sebastiano Lo Monaco con gli attori dello Stabile di Catania.

Per il ciclo della musica, la novità è la collaborazione con Fondazione La Società dei Concerti, mentre sempre interessante il palinsesto della danza: In cartellone La mia vita d'artista di Sabrina Brazzo, Vivaldiana di Spellbound Contemporary Ballet ed Eureka di Kataklò Athletic Dance Theatre.

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