Cronaca locale

Casa Milan e ora lo stadio: il Portello diventa rossonero

Il progetto dell'impianto vicino alla sede del club vince la gara Ma il vicesindaco De Cesaris frena: «Valuteremo le carte»

(...) contro la «Milano Alta», la passeggiata green a 7 chilometri d'altezza proposta dal Vitali-Stam (ha tentato un rialzo ma non sufficiente). Ieri il presidente di Fondazione Fiera Benito Benedini ha incontrato di nuovo i concorrenti per sciogliere gli ultimi dubbi e la seduta convocata in serata, partita con posizioni diverse all'interno, ha votato poi all'unanimità per il Milan. Il progetto, spiega la nota ufficiale, «risponde appieno agli obiettivi e alle finalità statutarie di Fondazione Fiera; individua funzioni (sport, tempo libero, accoglienza, formazione, ricerca, salute, servizi) adeguate alle esigenze della città e del territorio metropolitano» e lo stadio «è integrato nella trama del tessuto urbano circostante». Previsti anche «percorsi pedonali verdi, servizi alla persona, commercio al dettaglio, ristorazione, hotel, fitness center per coinvolgere in modo attivo i cittadini». L'investimento (tolto il canone) sarà di oltre 300 milioni di euro. Per Benedini diventerà «un nuovo salotto cittadino».

Ora la palla passa al Comune, dove il progetto rischia le barricate della sinistra: in un clima da campagna elettorale, i meno renziani del Pd e Sel hanno già annunciato che il Consiglio non concederà mai la variante urbanistica necessaria. Ma la giunta spiazza i compagni. «Da assessore allo Sport - è il commento di Chiara Bisconti subito dopo l'annuncio - penso che un secondo stadio possa essere un grande valore aggiunto per la città. Finalmente potremo valutare il progetto presentato dal Milan in tutte le sue componenti ampliando la discussione a tutte le parti coinvolte». Il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris ribadisce: «Abbiamo sempre detto che non si devono affrontare le questioni partendo da pregiudizi. Le decisioni vanno prese con serenità, e tenendo conto delle esigenze di sviluppo e di tutela del territorio. Ora attendiamo di poter vedere e valutare il progetto definitivo». Anche se avverte: «La decisione di Fiera non significa che l'opera sarà realizzata: oltre alle preliminari valutazioni tecniche ed urbanistiche, sarà infatti necessario il confronto in giunta e in Consiglio, nonché l'approfondimento di tutti i rilievi avanzati dai cittadini». Il consigliere di Forza Italia Alan Rizzi chiede di convocare al più presto «una Commissione con i vertici di Milan e Inter su l Portello e futuro di San Siro, vogliamo conoscere la posizione ufficiale della giunta». Il comitato anti-stadio un mese fa intasò in maniera bipartisan le mail dei consiglieri. Non a caso il capogruppo di Sel Mirko Mazzali prevede: «Da oggi i residenti manderanno a noi 300 mail per dirci che sono contrari. Su alcune sono d'accordo, su altre tipo la sicurezza no: San Siro che è fra le case, perchè non chiedono di chiuderlo? In linea di principio non sono sicuro ci sia la necessità di un secondo stadio ma voglio dire con chiarezza che fino a che non vedrò le carte non darò un parere definitivo». Commento decisamente più morbido del collega Luca Gibillini («in aula non passerà mai» ha detto giorni fa). E la linea della società è di utilizzare il decreto legge sugli stadi che tecnicamente aumenta i passaggi burocratici, ma consente una corsia preferenziale per la discussione in aula rispetto ad una variante urbanistica al Pgt.

Soddisfatto il governatore Roberto Maroni che in mattinata aveva detto: «Io tifo Milan, anche se la decisione spetta alla Fiera».

E in serata ha concluso con un tweet: «Ottima scelta».

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