Cronaca locale

Caso Serravalle, Filippo Penati condannato in appello

L'ex presidente Ds della Provincia di Milano era stato assolto in primo grado nel 2015. Ora, insieme ad altre 11 persone, la condanna a risarcire il danno di 44,5 milioni di euro

L'ex presidente pd della Provincia di Milano Filippo Penati
L'ex presidente pd della Provincia di Milano Filippo Penati

L'ex presidente Ds della Provincia di Milano, Filippo Penati, e altre 11 persone sono state condannate a risarcire un danno di 44,5 milioni di euro. Così la Corte dei conti ha ribaltato in appello le assoluzioni con le quali nel 2015 si chiuse il processo di primo grado per l'acquisto, da parte della Provincia di Milano, del 15% delle azioni della Milano Milano-Serravalle dal gruppo Gavio.

Come spiega il Corriere, secondo la Procura della Corte dei conti della Lombardia, nell'operazione che permise alla Provincia di raggiungere il controllo della società, il valore delle azioni era stato sopravvalutato causando un danno allo stesso ente pubblico che variava da 35,3 a 97,4 milioni e che per il Comune ammontava a 21,8 milioni.

Nel 2015 la Corte dei conti aveva assolto Penati e gli altri componenti della giunta provinciale che nel 2005 deliberarono l'acquisto del 15% delle quote dal gruppo Gavio al prezzo di 8,9 euro ciascuna (il gruppo le aveva acquistate a 2,9 euro). L'operazione finanziaria risale al 2005.

La Corte dei conti contestava "un pregiudizio all'erario connesso a una sopravvalutazione del prezzo unitario delle azioni acquisite dalla Provincia, ben al di sopra del reale valore di mercato, nonché un danno per il deprezzamento del controvalore del pacchetto azionario detenuto dal Comune di Milano nella stessa società". Ma Penati e il resto della giunta erano stati assolti.

Ora la condanna a risarcire il danno di 44,5 milioni di euro. Ma la Procura regionale potrà fare appello contro la sentenza.

Una sentenza "paradossale", ma ora Filippo Penati, condannato in appello dalla Corte dei Conti sulla vicenda Milano-Serravalle ha un'altra battaglia da combattere. "Un anno fa mi è stato riscontrato un cancro, che non è ancora stato sconfitto. Da un anno sto combattendo la sfida più importante della mia vita. I medici mi confermano che tra le cause scatenanti della malattia c'è sicuramente le conseguenze della mia lunga vicenda giudiziaria.

Oggi il mio impegno sta tutto qui, delle vicende della Serravalle se ne occuperanno i miei avvocati", dice interpellato dall'Adnkronos.

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