Cronaca locale

Una cattedrale di soldi «L'arte nel denaro e il denaro nell'arte»

Allo Iulm un'installazione di Pappalettera Il rettore Canova: «Uno dei nostri fantasmi»

Giannino della Frattina

«Il primo piano non l'hanno inventato i registi, ma i re e gli imperatori coniando la loro effigie sulle monete». Jean-Luc Godard. Ed è con l'installazione «Cash Cash Money Money» inaugurata ieri allo Iulm che si conclude il primo anno da rettore del professor Gianni Canova che proprio nel «denaro» ha individuato la parola chiave a cui legare una serie di eventi celebrativi del cinquantesimo anniversario di fondazione dell'università. Un'esposizione ideata e curata dalla riflessione e dall'estro artistico di Sergio Pappalettera con lo Studio Prodesign e la collaborazione degli studenti.

«Il denaro - racconta Canova - è uno dei fantasmi che circolano dentro la nostra vita immaginaria e nel quotidiano di cui ormai fanno parte le discussioni su euro, contante, moneta virtuale, criptovalute». Per il rettore «il denaro da sempre illude, eccita, turba, inganna: esattamente come gli spettacoli di illusioni ottiche fantasmagoriche prodotte con la lanterna magica a partire dal Settecento». E per questo l'installazione che «vuole dare corpo e sostanza proprio alla natura fantasmatica del denaro, alla sua caleidoscopica fluidità, al suo essere in perenne e spesso anche caotico movimento» è offerta non solo agli studenti Iulm, ma anche all'intera città (l'ingresso è libero) come testimonianza di «un'università che cambia».

A far da quinte all'installazione, le spettacolari luminarie popolari e barocche da sagra del patrono in un paese del Sud che introducono valigette colme di soldi falsi, la vasca con i piedini d'oro da Gomorra in cui tutti sogneremmo di immergerci in un bagno di banconote. False, ma da quando la carta ha sostituito il metallo pregiato, cosa è falso e cosa è vero? Così come virtuali sono i titoli azionari o le magliette griffate «spread» o «Nasdaq» i nuovi idoli (o feticci) della nostra quotidianità. Al centro un grande led centrale a rappresentare l'abside della cattedrale che consacra uno spazio all'arte nel denaro e al denaro nell'arte» e a scorrere le immagini legate al denaro dell'arte eterna di Caravaggio o Bruegel, l'iconico Paperon de' Paperoni, il diabolico Diabolik, lo schizzato Wolf of Wall street, l'eterno Barry Lyndon consumato proprio dalla vacua smania di possedere le cose più che le persone, e del resto, sorride acuto l'Art director Sergio Pappalettera, «chi andando in un'isola deserta si porterebbe del denaro? Forse della banconote da bruciare per scaldarsi, perché quando la vita raggiunge l'essenziale, sono altre le cose che contano». Per questo «ho immaginato un luogo sacro che diventa dissacrante e che mostra gli aspetti più divertenti e spettacolari del denaro». Ma «per una banca far bene il proprio mestiere significa orientare le attività verso iniziative sostenibili e di restituzione al territorio da realizzare anche in collaborazione e partnership con altri attori sociali» aggiunge Matteo Cidda, Responsabile Comunicazione di Banco BPM che ha partecipato all'installazione insieme a Mediaset e Bindi.

«Cash Cash Money Money», Iulm 6, via Carlo Bo 7, ingresso libero dal lunedì al venerdì 9.

30-18 fino al 13 dicembre.

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