Cronaca locale

Cercasi sindaco moderato (e salottiero)

Grandi manovre al centro per la sfida a Pisapia. E dietro il nome di De Bortoli spunta l'Italia Unica di Passera

Cercasi sindaco moderato (e salottiero)

C'è un nome di peso che potrebbe presto irrompere sulla scena politica milanese e scombinare tutti i giochi dei partiti tradizionali. Perché il contratto dell'oggi direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli , con pratica piuttosto anomala è stato deciso dovrà scadere ad aprile. E a quel punto ci sarà giusto il tempo per un anno di campagna elettorale e poi il voto per scegliere il nuovo sindaco di Milano. Appuntamento fissato, salvo terremoti e fughe di Giuliano Pisapia , per la tarda primavera del 2016.

Un progetto a cui sta già da qualche tempo lavorando Corrado Passera , l'ex ministro per lo Sviluppo economico del governo Monti che proprio con la candidatura di De Bortoli nel cuore della city milanese potrebbe definitivamente lanciare «Italia unica», la sua creatura politica che per il momento stenta a decollare. Un nuovo soggetto politico che ha l'obiettivo di «creare una grande alternativa che rientri nell'area liberale e popolare», aveva detto a giugno presentando il movimento. Ed è chiaro che un uomo dei salotti buoni e dal curriculum di spessore come De Bortoli sarebbe una buona scelta per raccogliere il voto moderato. Anche se sono in molti, tra i sui consiglieri, a suggerire allo stesso Passera una candidatura che potrebbe diventare un solido piedistallo per poi tentare, una volta sgonfiato l'effetto-Renzi, il salto a quella per Palazzo Chigi. E non è segnale da poco che proprio a Milano nei paraggi (politici) di Passera siano stati avvistati uomini di grande esperienza come Sergio Scalpelli e Aldo Brandirali che nel mondo ciellino è ancora un punto di riferimento.

Chiaro che tutto questo rivoluziona lo scenario più classico in cui a fare il primo passo avanti era stato il coordinatore cittadino di Forza Italia Giulio Gallera , già pronto a lanciare la sua fondazione. Un progetto frenato proprio all'interno del partito e con qualcuno che comincia a fare il nome di Mariastella Gelmini , anche se l'ex ministro sembra molto più convinta di puntare (non ci dovessero più essere ministeri) sulla Regione. Ma a scalpitare in questo emisfero è soprattutto Maurizio Lupi che non fa mistero di volersi giocare la partita, anche se il suo ruolo di ministro del governo Renzi non gli facilita certo il compito di far convergere su di sé tutti i partiti del centrodestra. Condizione imprescindibile per battere Pisapia o chi per lui sarà candidato dalle sinistre (al plurale) che comunque ancora una volta marceranno compatte. Difficile, dopo il flop alle europee, che gli «alfaniani» possano convincere tutti a puntare sul «ragazzo di Baggio». E soprattutto a tagliare le gambe a Lupi sarebbe l'eventuale decisione del segretario Angelino Alfano di traghettare tutti nel nuovo Partito della nazione a cui sta pensando Matteo Renzi.

Un centrodestra che invece, dopo la manifestazione dei 100mila sabato in piazza Duomo, dovrà certamente fare i conti con la Lega di Matteo Salvini . «Hanno già Maroni governatore in Regione, non possono pretendere di chiedere anche Salvini sindaco», sono pronti a stopparli quelli di Fi. Sarà vero, ma intanto Salvini la sua campagna elettorale l'ha giù cominciata e non ha nessuna intenzione di rinunciare. Poi, dice lui, «si vedrà». Come sempre la via d'uscita potrebbe trovarla Silvio Berlusconi che ha riunito tutti ad Arcore per parlare proprio del «caso Milano». Chiaro che la speranza è di pescare ancora una volta qualcuno fuori dal partito, uno come Gabriele Albertini o Letizia Moratti . «Ma questa volta - spiega un colonnello - uno della società civile deve uscire subito e cominciare immediatamente a lavorare. Perché se lo trovano quattro mesi prima, a quel punto avremo già perso».

Dubbi anche a sinistra dove tutto è appeso alla decisione di Pisapia, ancora incerto sulla ricandidatura. Di certo a incalzarlo c'è per ora il suo vicesindaco Ada Lucia De Cesaris .

Anche se in molti, forse anche nel Pd, potrebbero essere disposti a concedergli il bis, in attesa che a crescere siano talenti di casa come gli assessori nella sua giunta Pierfrancesco Majorino o Pierfrancesco Maran .

Commenti