Cronaca locale

Chiude la storica oreficeria «Il Cordusio»: «Monti ci vuole morti, meglio andarsene»

Spesometro. Redditometro. Oppure... non si può dire: Si sfoga uno degli storici negozianti di Milano, il titolare della piccola, preziosa rivendita di orologi e monili antichi «Il Cordusio». Ha messo il negozio in vendita Giampaolo Storti perchè non ne può più. «Spero che qualcuno lo acquisti, cosa non facile oggi. Sono qui dal 1982 - racconta -. Ora Monti ci vuole morti e non ci resta che andarcene. Mi si deve spiegare come faccio a comperare ancora orologi o gioielli che valgono cifre considerevoli e non posso dare in contanti più di 999,99 euro a chi, venendo qui per la prima volta, non si fida degli assegni. Inoltre questa smania di realizzare cash sta facendo vendere oro a tutti gli italiani. I negozi del “compro oro“ nascono come funghi e da noi non arriva più nulla. Il professore sta massacrando l'economia». E' il caso di dire che Monti vale oro quanto pesa!
Lasciato il settore dell'abbigliamento, Giampaolo Storti ha aperto trent'anni fa la bottega di via Mercanti numero 21 per passione delle monete antiche ma soprattutto degli orologi da tasca, a cui è seguita quella da polso. E' subentrato alla cappelleria Lampugnano e ne conserva ancora lo specchio. Da lui si trovano il Rolex di Kaka o il Cartier Deco. «E l'Iva? Se ritiro un oggetto a cinque mila euro per rivenderlo a seimila devo pagare sulla differenza il 21% di Iva. Cosa mi resta? Hanno tolto la tassa sulle automobili, ma dai preziosi no. Viviamo in una condizione di paralisi totale. Sono un appassionato di cavalli. San Siro è in gramaglie. Un mio amico solo perché ha una Porsche è stato fermato sette volte in venti giorni, neanche fosse Diabolik! E noi ci illudiamo che per questo l'evasione venga bloccata?».
E' un'illusione, spiega, come è un'illusione credere che Area C o le domeniche a piedi blocchino l'inquinamento. «Da quando c'è area C in negozio entra più polvere di prima. Ma per tornare alla fissazione dei professori di controllare le nostre tasche, c'è un'altra cosa da aggiungere. Ormai tra l'Italia e la Svizzera, oppure tra l'Italia e la Croazia, non ci sono più confini. La gente va in Svizzera a prenotarsi i viaggi da ventimila euro, così alimenta l'economia là. Oppure va in Croazia a giocare al Casinò. E' un meccanismo demenziale, assurdo che uccide la libertà sul nostro territorio bloccato da veti e ordini».
Mostra un volantino. Un incontro promosso a Roma per il 12 novembre all'hotel Savoy dall'Asso preziosi (federazione nazionale gioiellieri, orafi, argentieri e orologiai). «La categoria è massacrata dalla norma sul limite d'utilizzo di contante» spiega il volantino. Titolo: «Il tuo negozio è a rischio chiusura. Una legge sciagurata da contrastare». Si tratta del Disegno di Legge sulla Regolamentazione del mercato dei materiali gemmologici. «Ogni iniziativa di questo Governo va contro l'andamento scorrevole dell'economia.

Non ce ne rendiamo conto?» conclude il collezionista del Cordusio.

Commenti