Cronaca locale

Il cinema che racconta l'architettura

Allo Spazio Oberdan un programma di 36 pellicole storiche. Da Le Corbusier a Tadao Ando fino a Hopper

Simone Finotti

Non solo arte, design e progettazione, la XXI Triennale è anche cinema: dai pionieri del muto ai grandi classici restaurati, dalle pellicole più note alle rarità, dai film cult ai documentari, ce n'è per tutti nella rassegna che Fondazione Cineteca Italiana propone, fino a fine agosto, nell'ambito di «Design After design». Ben 36 i titoli in cartellone allo Spazio Oberdan, con 8 anteprime e 6 capolavori del muto con musica dal vivo. Spulciando qua e là nel programma: Sabato 11, alle 17, risaliamo all'Italia del «boom» con L'eclisse di Michelangelo Antonioni (1962), che racconta la relazione fra una donna (Monica Vitti nei panni di Vittoria) e un rampante e cinico agente di cambio (Piero, un giovane Alain Delon). Squisitamente «architettonica» è la giornata di domenica 12 giugno: alle 17 proiezione di Tadao Ando (M. Frick, 2013,), sul maestro giapponese del minimalismo. A seguire il documentario Le Corbusier (IIII) Asger Jorn (H. Emigholz, 2015). Un geniale architetto è anche l'Howard Roark (Gary Cooper), de La fonte meravigliosa, pellicola drammatica del 1949 di King Vidor ambientata a New York tra grattacieli, amori e gelosie (15 giugno ore 17). Milano e la sua cattedrale sono protagoniste il 18 (ore 19) con «L'infinita fabbrica del Duomo» (M. Parenti, M. D'Anolfi 2015), che ripercorre i lavori per la conservazione della chiesa fra marmisti, muratori, carpentieri, fabbri, restauratori, orafi. Un altro grande monumento alla fede verrà svelato il 21 sera, con l'anteprima di Gaudì - Le mystere de la Sagrada Familia (2012), repliche il 26 e 27.

Tra letteratura e cinema si colloca Il disprezzo, film del 1963 di J. L. Godard ispirato al romanzo di Moravia (25 giugno, ore 19), con le famose scene girate a Villa Malaparte (Capri). Fra le proiezioni più attese quella, il 23 alle 19 e il 27 alle 21.15, di «Berlin for sale» di Andreas Wilcke (2016), che descrive la corsa all'acquisto immobiliare nella capitale tedesca, che sta superando Londra e New York come luogo ideale in cui vivere. Gli fa eco «Il cielo sopra Berlino» di Wenders, in programma il 2 luglio.

Tra i classici restaurati ci sono Metropolis di Fritz Lang (1 luglio alle 21), e il 3 agosto Playtime di Jacques Tati (1964).

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